Sono più di 230 mila: con i tagli agli organici e il blocco delle assunzioni,
posto di lavoro a rischio. Nasce la prima web tv per un'informazione autogestita

I prof precari ora vanno in onda

Alessandra Ricciardi, ItaliaOggi 8.1.2009

Se la Gelmini ha deciso di debuttare su Facebook per dialogare con i giovani e spiegare per bene le virtù della sua riforma, i precari non sono da meno. Stanchi della disinformazione dilagante, allarmati dagli effetti che la riforma Gelmini potrà avere sulle loro aspettative di lavoro, si sono organizzati per un 2009 all'insegna dell'informazione autogestita. E così è nata la prima tv via internet gestita da precari: http://www.mogulus.com/Precariscuola.

Il programma di grido è «Il mercoledì da precario» ed è andato in onda per la prima volta appunto ieri, mercoledì, alle 21. L'iniziativa è partita da Forum precari della scuola, una delle tante organizzazioni nate in questi anni sull'onda della precarizzazione del lavoro dell'insegnante. In media, nella scuola statale è precario un docente su sei. Già perché - rileva uno studio fatto al ministero dell'istruzione - ci sono oltre 230 mila insegnanti iscritti in graduatoria con la speranza di passare prima o poi di ruolo. Peggio stanno gli ausiliari e gli amministrativi: è precario il 50% del personale in servizio. Ogni anno la lotteria di un contratto di supplenza, per sbarcare il lunario e accumulare punti in vista di una eventuale immissione in ruolo: riesce ad averlo poco meno della metà dei candidati. Per i più fortunati, si tratta di sostituzioni sino al termine delle lezioni. Insomma, si è assunti a inizio anno e licenziati giusto in tempo per le ferie. Che così in vengono pagate.

Per tutti gli altri, c'è invece la corsa ai contratti brevi, una settimana o poco più in una scuola e poi via in un'altra. Le domande di assunzione più corpose, oltre la metà, fioccano al Sud e per discipline come quelle linguistiche che hanno poche speranze di vedere nei prossimi anni immissioni in ruolo. Pochi invece gli abilitati nell'area della matematica, dove le chance di un contratto a tempo indeterminato - alla luce dei vuoti in organico e dei pensionamenti, sono più alte, soprattutto al Nord.

Intanto, attraverso il combinato disposto del blocco delle assunzioni e dei tagli agli organici previsti dalla Finanziaria estiva, e recepiti con la riforma della scuola messa in campo dal ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, la situazione sta precipitando. Già quest'anno alcuni precari, denuncia un video apparso su www.mogolus.com, non hanno avuto il rinnovo del contratto. E peggio andrà a partire dal prossimo anno, quando scatterà la riduzione delle piante organiche con i nuovi ordinamenti, il maestro unico, la riforma della scuola media. A pagare, ovviamente, saranno i precari che non avranno più la chiamata. «L'opinione pubblica, non correttamente informata sul fenomeno, assimila spesso il precario al fannullone, ma non è così, ci sono ottime professionalità, in servizio magari da vent'anni e che hanno superato un concorso pubblico, che la riforma Gelmini manderà a casa», osserva un'altra organizzazione, la Rete nazionale precari. E per farlo sapere a genitori e studenti, da ieri e per tutto gennaio, gli iscritti alla Rete indosseranno durante le lezioni un badge con la scritta: «Docente precario».