I "RAGAZZI TERRIBILI" DEL PADOVANO

Nel Far West dei nuovi Franti d'Italia

Firme false, ritardi, angherie: in Veneto record di punizioni

Anna Sandri La Stampa 22.1.2009

Piccoli Franti crescono, a nord-est, senza avere la più pallida idea di chi sia il modello al quale li paragonano; e senza neppure poter aggiungere al proprio curriculum un gesto per cui valga la pena di vergognarsi per la vita. Niente registri di classe bruciati, crocefissi insultati, compagni più deboli derisi e umiliati. O almeno, non è qui e non per questo che fioccano i sei (in qualche caso anche i cinque) in condotta. Il massimo di cui possono vantarsi le cavie delle nuove valutazioni scolastiche (a parte un paio di casi) è un quotidiano stillicidio di maleducazione, arroganza, indifferenza.

A sentire i professori e i presidi, che di qualche strumento punitivo dovevano essere affamati, è tornato il tempo delle regole ed era ora; a parlare con gli studenti e chi li rappresenta, si è passati dal Far west delle aule a quello delle pagelle. Al di sopra delle parti, e forse anche per evitare grane e ricorsi futuri, la dirigente scolastica regionale manda gli ispettori nella scuola dove i 6 sono in proporzione più numerosi, e dove il caso è scoppiato per primo facendo insorgere la Rete degli studenti.

I tre cinque in condotta arrivano all'istituto comprensivo Newton di Camposampiero, provincia di Padova. Sono per tre ragazze, compagne di classe a Scienze sociali: «Il voto - dicono dalla presidenza - non è stato dato per episodi particolari ma per eccessiva vivacità» Il 6 lo hanno preso in 50 su 920 ma non ci sono state lamentele, sarà che è passato il principio, enunciato da qualche docente, secondo il quale «il 6 di oggi è come l'8 di ieri», la svalutazione non risparmia nessuno.

Ben altro vespaio sollevano i sei in condotta finiti nella pagella di 58 allievi dell'Istituto Einstein di Piove di Sacco, ancora provincia di Padova. Gli allievi sono più di mille e quindi la percentuale è irrisoria e fisiologica, secondo il preside Simone Meggiolaro, che difende il corpo docente e le sue decisioni. Anche qui, nessun episodio degno di menzione ma una costante mancanza di rispetto: i ritardi nell'ingresso, le firme falsificate sulle giustificazioni, gli intervalli prolungati a piacere.

Ma è qui che il caso esplode: perché gli scrutini che hanno fatto fiorire i sei si sono svolti tre giorni prima dell'arrivo del decreto attuativo della riforma Gelmini, dunque sarebbero fuori legge secondo la Rete degli Studenti che intende impugnarli, facendo annullare gli scrutini dal Tar. Il preside risponde che quello della Rete è un colpo a vuoto: è stata applicata la legge di settembre, e in base a questa è stata stilata una griglia di valutazione alla quale il corpo docente si è attenuto. E' in questa scuola che la dirigente regionale, Carmela Palumbo, manda gli ispettori: per fare chiarezza prima che la faccenda scappi di mano. Il preside li attende a braccia aperte, è certo che sia tutto in regola. «Sapevamo che sarebbe finita così - rimbalza il sindacato degli studenti - il voto in condotta in mano ai docenti è solo uno strumento vessatorio, un modo per marchiare gli studenti». All'istituto per l'agricoltura Duca degli Abruzzi, e siamo sempre a Padova, c'è un 5 in condotta per classe ma nessuno si lamenta, per ora; non parla di vessazione lo studente che lo ha preso per un episodio chiaro e ben definito: ha bestemmiato in aula.

E che dire del tecnico Severi, ancora Padova? Qui quattro alunni si trovano un passatempo dei più gettonati nella scuola ai tempi di youtube: imbevono un cancellino di liquido infiammabile, gli danno fuoco su un banco, e intanto filmano tutto per potersene vantare a stretto giro in rete. I docenti vedono il filmato e anziché deprimersi lo cavalcano. Serve a questo il cellulare in classe? Perfetto: in quell'istituto i cellulari devono essere spenti pena il sequestro con riconsegna a un genitore, e sei in condotta.

La preside Blandina Santoianni non ha ripensamenti: «L'uso del cellulare in classe andava regolamentato, ci è stato dato uno strumento e abbiamo deciso di inserirlo nella griglia di valutazione. Credo sia la prima scuola in Veneto ad averlo fatto».

Padova: non a caso. Qui è nato, era il 2006, il feroce sito www.notadisciplinare.it, una collezione, alimentata via mms dagli stessi studenti, delle fesserie e anche delle atrocità commesse nelle aule delle scuole italiane. Fu come spalancare una botola senza avere idea di quanto profondo fosse il pozzo: creato per far ridere, il sito aveva denunciato un disastro quotidiano. Il sito è decaduto, il suo creatore ha pubblicato libri e conquistato un prestigioso stage a Fabrica, è tornato anche il sei in condotta: come passa, il tempo.