Nomine fino al 31 agosto di R.P. La Tecnica della Scuola 11.1.2009 Lo stabilisce l'articolo 36 del "decreto milleproroghe" approvato dal Governo a fine anno. Nei prossimi giorni il provvedimento verrà esaminato dal Parlamento per essere convertito in legge. La disposizione si rende necessaria in quanto i Regolamenti definitivi saranno approvati non prima di marzo-aprile. I nodi stanno arrivando al pettine: ormai è chiaro che per poter dare corso alle modifiche previste dai Regolamenti attuativi dell’articolo 64 della legge 133 occorre molto tempo, forse troppo.
Mentre ci sono
scadenze che non possono essere ignorate e dilazionate al di là di
certi limiti, a meno di non mettere in discussione il regolare avvio
del prossimo anno scolastico. Il “decreto mille proroghe” n. 207 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre contiene un primo assaggio delle decisioni che dovranno assumere esecutivo e Amministrazione per contemperare l’esigenza di applicare la legge con la necessità di evitare la paralisi del sistema scolastico. L’articolo 36 del provvedimento riguarda infatti le procedure di nomina del personale docente e stabilisce che,limitatamente all'anno scolastico 2009/2010, il termine di cui all'articolo 4, commi 1 e 2, del decreto-legge 3 luglio 2001, n. 255, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 agosto 2001, n. 333, è prorogato al 31 agosto 2009” In pratica questo significa che per il 2009/2010 le nomine del personale docente (anche a tempo indeterminate) possono essere fatte oltre il termine del 31 luglio stabilito dalle norme in vigore. D’altronde lo spostamento dei termini per le iscrizioni determina lo slittamento di tutte le altre operazioni conseguenti (definizione degli organici, mobilità del personale, operazioni sugli organici di fatto). , a proposito di iscrizioni, non è chiaro se il Ministero intenda o meno emanare una apposita circolare, dopo quella – un po’ generica - emanata agli inizi di dicembre.
In realtà una
ulteriore circolare potrebbe servire, tutt’al più, per definire
modelli di iscrizione uniformi a livello nazionale, modelli che,
però, avrebbero ormai ben poco senso se si considera che ormai
l’organizzazione oraria delle scuole del primo ciclo è ormai
ampiamente legata alle diverse realtà locali. |