Un gruppetto di studenti espone cartelli
e urla slogan contro il presidente della Camera
Lui però minimizza: "Manifestazione ampiamente prevista, pochi i partecipanti"

Fini contestato alla Sapienza
Il Pdl: "Intervenga la Questura"

 la Repubblica 21.1.2009

ROMA - Dura contestazione contro Fianfranco Fini, in visita all'ateneo La Sapienza di Roma: un gruppo di studenti, non più di una trentina, gli ha rivolto contro urla, fischi e slogan. Con argomenti che vanno dalla crisi in Medio Oriente alla riforma dell'università.

Sui cartelli esposti dai manifestanti le scritte "stop al massacro di Gaza", "smilitarizziamo la ricerca", "non abbiamo fiducia nelle vostre riforme". Poi alcuni ragazzi hanno intonato il coro "frati e baroni, Fini e buffoni", "libera università", "fascista", "buffone", "vergogna".

Il presidente della Camera è andato alla Sapienza in occasione della presentazione del master in istituzioni parlamentari europee e storia costituzionale della facoltà di scienze politiche. Il rettorato, dove si svolge la presentazione, è stato completamente circondato dalle forze dell'ordine in tenuta antisommossa per impedire ai contestatori di raggiungere l'aula magna.

E sulla vicenda è intervenuto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa: a suo giudizio la "indecente gazzarra" messa in atto da "un gruppo di sedicenti studenti dell'ultrasinistra, comporta la necessità che la questura di Roma ponga le basi per un intervento in grado di far rispettare le leggi a chi ritiene di poter impunemente violare ogni norma penale prima ancora che ogni regola di civiltà politica". E ancora: "Chi vuole scimmiottare antichi comportamenti di violenta privazione delle libertà basilari a chi la pensa diversamente deve sapere che lo stato è oggi in grado di dare pronte e risolutive risposte".

Toni analoghi dal capogruppo dei deputati Pdl, Fabrizio Cicchitto: "Ci auguriamo che l'autorità di polizia intervenga per identificare i responsabili e ponga in essere tutte le iniziative per prevenire in futuro simili episodi".

E del caso ha parlato anche il ministro dell'Università, Mariastella Gelmini: "Desidero esprimere la mia solidarietà al presidente Gianfranco Fini per le contestazioni di oggi: l'università è sempre il luogo del dialogo e dello scambio di idee. Il presidente Fini, nel suo ruolo istituzionale, rappresenta tutti i cittadini italiani e per questo risulta ancor più inaccettabile quanto accaduto oggi nell'ateneo romano".

Molto più distaccata la reazione del diretto interessato: "La manifestazione - ha dichiarato Fini - era ampiamente prevista ed era ampiamente prevedibile che fosse così scarso il numero dei partecipanti". Ai cronisti che gli chiedevano se era stato infastidito, ha risposto "no, per niente". Conversando con i docenti e gli studenti del master il numero uno di Montecitorio aveva già osservato che, nonostante il suo lungo intervento sul ruolo dell'Europa, "domani sui giornali ci sarà solo la contestazione".