Basta con i precari da Professione Insegnante, 9.1.2009 Uno dei motivi che ha contribuito al poderoso spostamento di reddito e di ricchezza dal lavoro dipendente ad altri settori della società, è costituito dall’istituzionalizzazione in Italia del lavoro precario. Quella che in passato rappresentava una condizione lavorativa transitoria, con la “legge Biagi” è diventata la norma. I nostri figli e nipoti ormai si devono accontentare del classico “contrattino” atipico a termine, retribuito nella migliore delle ipotesi con poche centinaia di euro. Anche in questo caso, la posizione dei sindacati “concertativi” è stata, se non di complicità, quanto meno di distrazione colpevole. Ma nel comparto scuola si sono addirittura anticipati i tempi e negli ultimi trent’anni si è formata una fascia di lavoratori precari, che tra i docenti raggiunge la spaventosa percentuale del 25%.
A questa situazione è ora di dire basta, magari avanzando qualche
proposta concreta.
PROPOSTA DI TRASFORMAZIONE DELLA GRADUATORIA AD ESAURIMENTO
PROVINCIALE
IN GRADUATORIA NAZIONALE
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