Dopo le polemiche sulle preiscrizioni il ministro rassicura: organici già fissati
"Per quante ore resterà a scuola?"
Il 5
in condotta Mario Reggio, la Repubblica 5.2.2009 ROMA - «Il tempo pieno verrà almeno confermato nelle scuole elementari dove già è praticato. Gli organici sono già stati fissati per consentire 27 ore a settimana nella prima classe e 30 dalla seconda alla quinta della scuola primaria. A breve verrà emanato il regolamento che delega all'autonomia degli istituti, cioè ai consigli di classe, la decisione di sanzionare con il 5 in condotta e quindi bocciare gli studenti che si sono resi responsabili di atti gravi a scuola. I soldi per i corsi di recupero ci sono: quasi 250 milioni di euro, una dotazione alle scuole più o meno uguale a quella dei due anni trascorsi». Il ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini risponde così alle critiche di questi giorni da parte di studenti, insegnanti, presidi ed enti locali.
«Il ministero del Tesoro ha dato il via libera ai 55 milioni di euro che servono per i recuperi. A questi si aggiungono i 194 milioni destinati agli insegnanti delle superiori per tenere i corsi previsti dal nuovo contratto. Ma non ci sono solo i corsi organizzati autonomamente dagli istituti scolastici. Da due anni è in funzione un sistema informatico, poco conosciuto, che si chiama "Sos studenti" destinato alle attività alternative e che verrà incrementato per essere usato dalle scuole al posto dei corsi in classe».
«Non riesco a capire i motivi. Con il maestro prevalente siamo in grado di assicurare il tempo pieno in tutte le scuole elementari che già lo applicano e c'è la possibilità che venga incrementato. La scelta delle famiglie del modulo delle 24 ore settimanali è la scelta di un modello didattico. I genitori stiano tranquilli: abbiamo concordato con Tremonti gli organici che assicureranno le 27 ore a settimana nella prima elementare e le 30 per i restanti quattro anni».
«Nell'anno scolastico 2009-2010 andranno in pensione "naturale" circa 24 mila insegnanti. Ma dobbiamo aspettare l'applicazione del decreto Brunetta che prevede la fine del rapporto di lavoro per chi ha 40 anni di servizio e 65 anni di età».
«Certo. Le mie affermazioni sono il frutto di attento studio della situazione e di una proiezione puntuale».
«Abbiamo firmato un accordo con le Regioni: entro 6 mesi sarà pronta la mappa dettagliata non solo dei problemi strutturali, ma anche di quelli interni agli edifici. E la priorità dei fondi per le aree sottoutilizzate verranno destinati alla sicurezza».
«Non certo in casi estremi. Ma da troppo tempo i comportamenti degli alunni sono stati considerati secondari. È giunto il momento di ridare dignità alla scuola ed ai docenti, coinvolgendo le famiglie. Ma voglio ribadire che il compito spetta alle singole scuole, alla loro autonoma decisione. Sarà il Consiglio di classe a valutare, oltre ai livelli di apprendimento, anche il rispetto delle regole di convivenza dello studente».
«Stiamo studiando la possibilità di portare da 2 a 5 anni l'inglese nei licei ed il potenziamento delle ore negli istituti tecnici. Fino ad arrivare, all'ultimo anno delle superiori, all'insegnamento di una materia, matematica, fisica o storia, in una lingua comunitaria. Il tutto partendo ovviamente da quella studiata negli anni precedenti».
«Per anni molti
atenei hanno ridotto i soldi per la ricerca e la didattica
impegnandoli per pagare gli stipendi di docenti, tecnici e
amministrativi. Non è possibile che in Italia ci siano 1.600 corsi
di specializzazione in Medicina mentre in Europa non superano i
mille e cento. Approfittiamo della crisi per riformare l'Università.
Serve una vera valutazione dei professori, la riforma della
governance e nuove norme per il reclutamento del personale docente».
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