5 DOMANDE AL RETTORE DI ROMA TRE
Fabiani "Soltanto la qualità attira gli studenti"
Flavia Amabile
La
Stampa 5.2.2009
ROMA
Guido Fabiani è rettore dell’Università Roma Tre. Mentre nel resto
della capitale i dati sulle iscrizioni portano ovunque il segno
meno, persino nelle private, lui può esibire un aumento del 9%,
circa 500 studenti in più.
Sembra che a Roma la sua sia l’università
più gettonata.
«E’ il risultato di un lungo lavoro compiuto, ad esempio sul piano
delle infrastrutture e dei servizi. Possiamo offrire un posto a
sedere a tutti gli studenti che frequentano, abbiamo migliorato
molto le nostre biblioteche e disponiamo di una rete informatica
superiore a molti atenei in Italia. Il wireless, ad esempio, copre
il 90% dell’ateneo».
Siete riusciti anche ad aumentare il numero
di iscritti in corsi di studio come Economia o Giurisprudenza che
nel resto d’Italia vanno piuttosto male.
«Nelle facoltà più richieste governiamo l’accesso, abbiamo un tetto
programmatico di matricole. A Giurisprudenza è di 1200 e a Economia
di 800. Gli studenti sanno che all’interno di queste cifre possiamo
garantire la massima qualità della formazione».
A vostro vantaggio avete l’età: Roma Tre è
l’ateneo più giovane della capitale.
«Siamo nati sedici anni fa e abbiamo speso ogni euro dei
finanziamenti avuti in passato».
E ora che il ministero ha tagliato i fondi?
«Adesso viene il difficile. Nel 2010 avremo seri problemi, dovremo
chiudere prima la sera, risparmiare sull’elettricità e il
riscaldamento».
Si può sempre provare a cercare
finanziamenti privati.
«E dove sono in Italia i privati che investono nelle università? Non
c’è un solo soggetto privato che abbia investito un euro se non in
università socio-umanistiche private. L’unico esempio di ateneo
scientifico su cui i privati hanno puntato è la Cattolica a Milano.
Non esiste una sensibilità da parte dei privati, la voglia di
investire nel futuro dei giovani, questo è bene che il ministero lo
sappia».