Padova. Studentessa molestata,
Deferito dalla questura. La difesa: «Attendevo
il rapporto interno». di Matteo Bernardini Il Gazzettino 19.2.2009
PADOVA
(19 febbraio) - «Mia figlia frequenta l’Istituto di
Formazione-lavoro di via Tommaseo volentieri. È una scuola che le
piace, ma ha paura. Ha paura quando al mattino deve fare la strada
per arrivare in classe. Martedì erano circa le 8 quando mi ha
chiamato sconvolta. Mi ripeteva che cinque persone di colore
l’avevano seguita, raggiunta, e avevano cercato di aprirle lo zaino. «Questo atto della Questura – dichiara Spiandorello – è davvero incredibile. Prima infatti di denunciare alle forze dell’ordine quanto capitato alla ragazza volevo semplicemente attendere il nostro “report” interno riguardo lo svolgimento dei fatti, ma soprattutto le decisioni dei suoi genitori, considerato che la nostra allieva è minorenne. Ho anche informato gli agenti della Questura, telefonando due volte, che martedì non potevo recarmi da loro perché avevo degli impegni di lavoro già programmati. Francamente non capisco questo loro atteggiamento». Quindi il direttore della scuola di estetica ritorna sulla decisione di chiudere e trasferire la sede di via Tommaseo. «Quella è una zona in cui il degrado non è più governabile – ribadisce Marco Spiandorello – Lì si è arrivati al punto di non ritorno. E quanto successo l’altro giorno è stata la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso già oltremodo colmo. Gli episodi del genere infatti si sono moltiplicati nel tempo. La scorsa settimana una ragazza era stata palpeggiata da un extracomunitario. E allora adesso diciamo basta. Basta perché siamo stanchi e non ci sentiamo più tutelati. Siamo abbandonati a noi stessi. E come educatore scolastico io non mi sento più in grado, se continuassimo a rimanere in quel luogo, di garantire la sicurezza alle mie studentesse». La lettera per la disdetta del contratto d’affitto dei locali di via Tommaseo quindi è partita. |