Scuola

Per migliaia precari "mobili"
si apre settimana decisiva

Gelmini risponderà interpellanza: da sindacati no a cambi regole

ApCOM, 1.2.2009

Roma, 1 feb. (Apcom) - Si apre domani una settimana che per molti dei 300mila precari vincitori di concorso della scuola italiana inseriti nelle graduatorie ad esaurimento potrebbe risultare decisiva ai fini delle immissioni in ruolo: il Miur sembrerebbe infatti intenzionato ad annullare la regola che penalizza i docenti che si spostano da una provincia all'altra permettendogli così di collocarsi non più in coda, ma in base al punteggio effettivo.

In attesa dell'imminente decreto per l'aggiornamento delle graduatorie, che dovrebbe uscire al massimo per metà mese, un'anticipazione delle intenzioni dei tecnici di viale Trastevere si avrà giovedì prossimo, il 5 febbraio, quando il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, risponderà alla Camera all'interpellanza dell'onorevole Francesco Russo (Pd) richiesta dall'Anief: l'Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione che difende gli interessi dei precari (in particolare quelli abilitati attraverso le scuole di specializzazione universitarie) vorrebbe infatti tornare al vecchio regolamento.

L'Anief contesta la novità ministeriale, introdotta nel marzo del 2007 sotto la gestione del Ministro Fioroni, escogitato scoraggiare i troppi movimenti degli aspiranti ai posti vacant: a dicembre sulla specifica nota del decreto del 17 marzo 2007 i giudici delle terza sezione bis del Tar del Lazio hanno accolto il ricorso dell'Associazione dei precari, condotto assieme a quella dei presidi (l'Anp), che ne chiedeva l'annullamento: il Tribunale regionale ha in pratica ribadito il diritto costituzionale alla mobilità su tutto il territorio nazionale.

"Il Miur - dice Marcello Pacifico, leader dell'Anief - pur nell'apparente silenzio sindacale, deve prendere una decisione: se rispondere alla nostra diffida recependo quanto richiesto o procedere, inopportunamente, in Consiglio di Stato in un nuovo contenzioso che si rivelerebbe perdente per l'amministrazione visto che in sede cautelare i giudici di secondo grado si sono già espressi contro la cristallizzazione delle graduatorie, tesi, finora sostenuta strenuamente dai Sindacati e dall'Avvocatura dello Stato".

E in effetti i sindacati della scuola non sarebbero d'accordo per un cambio in corsa delle regole decise due anni fa dall'ex ministro Fioroni. La Uil scuola ha pubblicato una nota nella quale spiega che il cambio della regola decisa dall'amministrazione due anni fa "ha portato moltissimi docenti precari ad effettuare delle scelte definitive, finalizzate ad opportunità occupazionali: oggi un diverso orientamento dell'amministrazione, cioè l'inserimento 'a pettine' anche di coloro che dovessero chiedere il cambio di provincia, rimetterebbe in discussione le scelte effettuate sulla base delle norme precedenti e le reali possibilità di lavoro".

"Sulla materia è in atto un contenzioso giurisdizionale ancora non definito e la Uil, al fine di dare certezze a tutto il personale interessato, ritiene - conclude la nota - che non debbano essere modificate le attuali norme, sulla base delle quali i docenti precari hanno effettuato delle precise scelte".