Un camper per difendere il tempo pieno

Dal giorno di San Valentino tour di genitori e maestri davanti alle scuole

 la Repubblica ed. di Bologna 1.2.2009

Partiranno, genitori e maestri, da piazza Nettuno il giorno di San Valentino. In camper. Per girare in tutte le elementari e medie di Bologna e nelle piazze dei comuni della Provincia nei giorni delle iscrizioni a scuola. A difesa del tempo pieno cancellato dal ministro Gelmini e di una scuola statale di qualità. Per farlo distribuiranno materiale informativo e dei moduli aggiuntivi per iscrivere alle classi prime o confermare alle classi successive i figli.

In questi fogli, che i genitori dovranno consegnare insieme al modulo distribuito nelle segreterie delle scuole, viene ribadita la richiesta del tempo pieno o del modello a «modulo» così come esiste già. Ovvero, nel caso del tempo pieno, 40 ore, con due insegnanti contitolari, specializzati per aree disciplinari, che per quattro ore a settimana insegnano insieme nella stessa classe (le cosiddette «compresenze» che l'ultimo regolamento ministeriale elimina) per permettere i recuperi, i laboratori, le uscite didattiche, il teatro.

Una volta raccolti i moduli «alternativi» il camper andrà a Roma, riunendosi in una manifestazione nazionale con le scuole di altre città, a consegnare le richieste delle famiglie al Ministero all'istruzione. La scelta della data per la partenza del camper non è stata casuale. Quel giorno apriranno le iscrizioni ed è pure la festa dei fidanzati. «Sarà il nostro atto di amore per la scuola pubblica», spiegano genitori e insegnanti. L'iniziativa è stata lanciata venerdì sera al cinema Perla. Tutto esaurito in sala, gente in piedi, bambini nell'atrio con gli animatori. «Faremo vedere cosa veramente i genitori vogliono», spiega la maestra Fiorella, a nome dell'Assemblea delle scuole, dal palco davanti a più di cinquecento persone.

«Vogliamo che le famiglie, anche chi ha già i figli alle elementari, siano informate sulle possibilità che hanno per contrastare una riforma che non garantisce più il tempo pieno». Tutto è legato alla partita degli organici: i tagli peseranno sulla scelta del modello di scuola, che sarà garantito solo in base alle disponibilità di cattedre. Ma genitori e maestri, quelli della Notte bianca, delle occupazioni e delle manifestazioni in piazza - con la Moratti, Fioroni, la Gelmini - non si danno per vinti. Una delegazione incontrerà giovedì prossimo il direttore scolastico regionale Luigi Catalano.

Domani (ore 17.30) al Baraccano c'è un incontro sulla scuola del Pd con Andrea De Maria, Mariangela Bastico, Albertina Soliani e il candidato sindaco Delbono. Durante la serata al cinema di porta San Donato il preside della facoltà di Scienze della formazione Luigi Guerra, dopo il film documentario «Una scuola con i fiocchi» che ha raccolto voci e volti della protesta, ha smascherato le «bugie» del ministro Gelmini. A partire dai luoghi comuni più resistenti: «Non è vero che spendiamo di più in istruzione, è il contrario; non è vero che gli insegnanti sono troppi: sono ventimila in meno a fronte di duecentomila studenti in più. Inoltre noi, per fortuna, abbiamo nelle scuole i bambini disabili; in Germania, dove questa integrazione non esiste, gli insegnanti di sostegno sono pagati dal Ministero alla sanità».

Applausi. E commozione dopo la lettura dell'attrice Elena Guidotti del monologo di Mario Ambel dedicato a Jannacci e Gaber «Qualcuno mette i voti». E qualcuno continua a non farlo.