I ragazzi non vanno a scuola? All'istituto professionale Einaudi un sistema elettronico dà notizie in tempo reale su assenze e ingressi alla seconda ora Alunni perplessi "Con i messaggini qualcosa sfuggiva ora il controllo è troppo stretto" Genitori contenti "Dopo gli sms questo metodo consente di sapere tutto" Salvo Intravaia, la Repubblica di Palermo 8.2.2009
Arriva scuolatel.
Il servizio telefonico che consentirà ai genitori di sapere se i
figli hanno marinato la scuola o hanno chiesto il permesso di
entrare a seconda ora verrà attivato tra pochi giorni all'istituto
professionale Einaudi di Palermo e si aggiungerà al servizio di
informazione tramite sms in uso da oltre tre anni nell'istituto
palermitano. La rivoluzione copernicana (pagelle on line e assenze
comunicate ai genitori tramite sms) annunciata pochi giorni fa dai
ministri dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, e della Funzione
pubblica, Renato Brunetta, per l'istituto di via Mongerbino è già
una consuetudine. E verrà superata da una nuova tecnologia:
scuolatel, appunto. «È dal mese di novembre del 2005 che inviamo gli
sms ai genitori - spiega la preside dell'istituto Anna Fileccia -
Prima dell'attivazione del servizio le assenze degli studenti erano
certamente superiori. Proprio nei giorni scorsi abbiamo effettuato
un monitoraggio e abbiamo rilevato un calo compreso fra il 30 e il
40 per cento. Ma resta un consistente numero di ragazzi che continua
ad assentarsi. Insomma, l'sms non è la panacea di tutti i mali».
«Per informare i genitori sulla frequenza scolastica dei figli -
spiega il direttore dei servizi amministrativi (l'ex segretario
scolastico) della scuola, Andrea Ribaldi, che controlla l'intera
procedura - partirà un servizio telefonico che consentirà ai
genitori di conoscere le assenze, gli ingressi in ritardo e quelli a
seconda ora degli ultimi 5 giorni». Basterà telefonare a scuola e,
solo dopo avere digitato un codice utente e una password, una voce
registrata darà tutte le informazioni ai genitori. Il servizio non
sostituirà gli sms e per funzionare sfrutterà la stessa
organizzazione che consente di monitorare in tempo reale le assenze
dei ragazzi. Il meccanismo è collaudato. Da tre anni, oltre che sul
registro di classe, i professori dell'Einaudi segnano le assenze
anche su speciali elenchi muniti di codice a barre che dopo la prima
ora i bidelli raccolgono e portano in segreteria. In ufficio è
pronto un operatore munito di lettore ottico che in mezz'ora circa
carica al computer tutte le assenze degli oltre mille alunni. Sarà
il cervello elettronico che contiene tutti i cellulari dei genitori
a occuparsi dell'invio degli sms che ogni mattina puntualmente
informano i genitori delle assenze fatte dai figli. Ma cosa ne
pensano i ragazzi? «Tutti hanno marinato almeno una volta la scuola
- dice Alessio Sciortino, studente della quinta I - Per me non ha
senso l'sms per ogni singola assenza, meglio la lettera che arrivava
per posta». Alessio confessa di essere stato beccato qualche giorno
fa «ma una scusa si trova sempre», spiega. I genitori mostrano di
gradire i sistemi che li informano in tempo reale delle assenze che
fanno i figli. «Sono un sistema ottimo - dice patrizia Russo - Mia
figlia mi informa sempre quando non va a scuola ma ogni volta mi
arriva l'sms». «È fastidioso - confessa Sandy Scalici, studentessa
dell'ultimo anno - essere controllati in maniera così stretta. La
vivo come una violazione della privacy». E Claudio C. che frequenta
la prima F ammette: «Ogni volta che mi assento mi telefona mio
padre. Io dico la verità - spiega - o invento qualcosa. Ma adesso
con il servizio telefonico le cose si complicano: con l'sms non
avrebbe saputo degli ingressi a seconda ora». Lia Urso, insegnante
di Diritto, spiega che si tratta «di supporti che funzionano quando
la famiglia è sensibile». Ma non sempre è così. «Occorre migliorare
- dice la preside - il rapporto scuola-famiglia. Ma questo non
basta: bisogna rendere più affascinanti le stesse scuole dove i
ragazzi stanno per intere giornate. Servono più spazi e risorse ma
l'approccio deve essere sistemico: anche la Provincia deve fare la
sua parte». E per incrementare le presenze a scuola si pensa di
istituire un premio in denaro per i più meritevoli. |