Riforma delle superiori,
verso l'adozione solo per il primo anno

 Conferme da più fonti parlamentari, ma ultima parola
spetta al Ministero dell'Economia e delle Finanze

La Stampa 30.11.2009

ROMA
Le commissioni parlamentari che stanno valutando la fattibilità degli schemi di regolamento della nuova scuola secondaria superiore, da adottare a partire dal settembre 2010, starebbero seriamente valutando la possibilità di applicare la riforma solamente al primo anno e non sul biennio iniziato (come indicato nella prima bozza approvata dal Consiglio dei ministri): dopo l’annuncio fatto dal presidente della commissione cultura della Camera, Valentina Aprea (Pdl), intervenuto nella giornata conclusiva di Job&Orienta 2009 a Verona, conferme in questa direzione arrivano anche da altre fonti in seno al Parlamento.

Se il Consiglio dei ministri, in sede di approvazione definitiva, dovesse accettare questa soluzione, ciò rappresenterebbe un piccolo successo per i sindacati: per evitare impatti traumatici su corsi già avviati con l’attuale ordinamento, nelle audizioni svolte nelle scorse settimane tutte le organizzazioni sindacali avevano chiesto un’introduzione il più possibile “soft”, quindi graduale della riforma.

Ed in questa direzione si era espresso anche il Consiglio nazionale della pubblica istruzione. Durante il confronto pure il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, aveva dato disponibilità a verificare l’introduzione della riforma - da applicare su licei, tecnici ed istituti professionali - solo alla prime classi.

Rimane però l’ultimo scoglio: quello del Ministero dell'Economia e delle Finanze. L’adozione della riforma dimezzata produrrà, infatti, un ridimensionamento minire dei posti in organico rispetto a quelli previsti nella finanziaria 2008. E questo potrebbe creare problemi ai programmi di risparmio imposti proprio dal dicastero di via XX settembre.