Vanno male a scuola e a casa ci sono disagi: di A.G. La Tecnica della Scuola, 17.12.2009 Risulta in aumento il numero di under 19 che affrontano una maternità in età adolescenziale. Anche se in altri Paesi, su tutti Inghilterra e Stati Uniti, il fenomeno è ben più esteso per i ginecologi sono necessari ed urgenti interventi di tutela per educare ad una pianificazione familiare informata e protetta. I pessimi risultati scolastici, uniti alla bassa condizione economica, ai genitori giovanissimi oppure single: è questo il “cocktail” che conduce le teenager ad affrontare una maternità in età adolescenziale. Secondo gli ultimi dai dell'Istat le ragazze con meno di 19 anni che hanno affrontato positivamente una gravidanza sono passate da 9.525 del 2006 a 9.583 dell’anno successivo facendo registrare un incremento minimo, lo 0,5%, ma che preoccupa gli esperti. Questi ultimi, infatti, sono convinti che si tratti di un fenomeno sicuramente da prevenire. Come? I consigli sono un'educazione alla maternità, da adottare il prima possibile (già nella scuola media inferiore): per i medici sarebbe importante fargli sapere, ad esempio, che le under 19 sessualmente attive che non usano protezione hanno il 90% di possibilità di restare incinte entro un anno. E, quando questo accade, è indispensabile che si attivi subito un'assistenza multidisciplinare e continua, per prevenire le più frequenti complicanze: parto prematuro, ritardo di accrescimento del feto e rischio depressione postpartum e maltrattamenti. “Sono problemi che non si spiegano solo con l'età e le sue caratteristiche fisiche e psicologiche - ha detto Giorgio Vittori, presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia, che il 16 dicembre ha promosso a Roma il Convegno Nazionale "Mamma prima dei 19 anni" – e sono quindi necessari ed urgenti interventi di tutela per educare ad una pianificazione familiare informata e protetta e preservare la fertilità delle ragazze dall'aggressione di malattie sessualmente trasmissibili, frutto di comportamenti troppo 'disinvolti'”. Anche secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità ci sarebbero altri fattori critici "collaterali" come l'educazione, lo stato sociale e la fruibilità dei servizi sanitari. Elementi che valgono in particolare per le immigrate e, non a caso, l'incremento registrato dal 2006 al 2007 è tutto a loro carico: i parti fra le italiane under 19 sono passati da 7.178 a 7.088 mentre fra le loro coetanee straniere da 2.347 a 2.495. Molto significativo è anche un altro dato: in Italia gli aborti fra le minorenni sono in costante aumento, tanto da essere più che raddoppiati nelle under 14 passando dallo 0,5% del 1995 all'1,2% del 2005. Ed è soprattutto a questo profilo di adolescenti, straniere o italiane, che si rivolge il progetto Sigo "Scegli Tu", che da alcuni mesi permette di introdurre nelle scuole un kit didattico multimediale che dispensa consigli su questi e altri argomenti di ordine sessuale. Per quanto riguarda le maternità delle giovani italiane c’è anche da dire che la situazione è preoccupante, ma nel contempo rimane ben lontana dall'emergenza di Paesi come il Regno Unito (7,1% di gravidanze nelle under 19), l'Estonia (8,1%), la Slovenia (8%) o l'Austria (5,8%). Sono tuttavia gli Stati Uniti a detenere il record di "school pregnancy" di tutto il mondo industrializzato, con circa 800 mila casi l'anno. |