Il Lotto

Pasquale Almirante, La Sicilia 7.12.2009

Se i 427 presidi siciliani, il cui concorso è stato annullato dal Cga, suonano le trombe del coordinamento per ritrovare l'unità sulla poltrona dei loro diritti acquisiti da tre anni, il coordinamento degli esclusi, che già aveva riportato una vittoria in campo amministrativo, suona le campane sul carroccio della sentenza a loro favorevole per rintuzzare un ulteriore emendamento che rischia di vanificare le loro battaglie a colpi di carta bollata. E se non è una guerra poco ci manca anche perché, oltre a essere in gioco un ruolo di prestigio (l'unico per fare carriera nella scuola), c'è in discussione la preparazione e la competenza per dirigere le scuole che sempre più complesse e delicate diventano.

Arbitri della contesa il Miur e la Presidenza della repubblica che per un verso bocciano un emendamento, che voleva sanare la posizione dei vincitori del concorso, e per l'altro vorrebbero pure salvaguardare i bocciati il cui torto è stato di non essere entrati nelle grazie della procedura, giudicata raffazzonata e non trasparente. Quale la soluzione possibile? Per il coordinamento degli esclusi, e come una certa etica giuridica suggerisce, la ripetizione dello scritto e dell'orale per tutti: vincitori e vinti.

Sicuramente, visti i bellicosi trascorsi, la commissione valuterà con tutto lo scrupolo e l'attenzione che un tale concorso merita e il cui esito non potrà che essere affatto oggettivo che è poi una conseguenza assolutamente ordinaria, quasi elementare. Ma sarebbe pure opportuno, a questo punto, che l'Usr metta in rete, garantendo l'anonimato, tutti i compiti del concorso contestato per capire il livello degli strafalcioni, di cui tanto si è parlato, e quello della preparazione complessiva, considerando pure che chi non sa scrivere non può essere in grado neanche di leggere e quindi comprendere le circolari e le direttive, sia ministeriali e sia di funzione.

Non vuole forse il ministro Brunetta pubblicare in Internet gli stipendi dei dirigenti? E allora si pubblichino pure questi temi: cielo terso non teme tuoni, e si dia all'opinione pubblica la possibilità di giudicare quale rischio hanno corso i professori, il personale e gli alunni sotto la giuda di un preside che non sa dividere in sillabe, che scambia il verbo avere con la preposizione, ma soprattutto che sui contenuti scrive magari più sciocchezze di quanto è possibile sopportare da un candidato asino agli esami di stato.