Supplenze, dal 14 dicembre in vigore gli elenchi "prioritari" di A.G. La Tecnica della Scuola, 6.12.2009 La nota 18638 obbliga gli Usp a definire tra il 9 e l’11 le graduatorie coi precari disoccupati che nello scorso a.s. lavorarono almeno 180 giorni. Proseguono però le proteste: a Palermo uno degli autori dello sciopero della fame ha accusato un malore. Intanto il Tar del Lazio dà ancora ragione all’Anief: chi si è abilitato nelle Ssis deve avere 6 punti in più. Per i precari di lungo corso rimasti senza contratto siamo alla resa dei conti: il 4 dicembre il ministero dell’Istruzione, attraverso la nota prot. n. 18638, ha reso ufficiale una tempistica decisamente ristretta che nei prossimi giorni gli Uffici scolastici provinciali saranno chiamati a definire le graduatorie degli elenchi cosiddetti “prioritari”. La finestra per realizzare le liste speciali, composte da personale che ha svolto almeno 180 giorni di servizio nel passato a.s. ed in questo è rimasto a bocca asciutta, sarà immediatamente dopo il ponte dell’Immacolata: dal 9 all'11 dicembre. I singoli istituti potranno quindi visualizzare gli elenchi di loro competenza a partire dal pomeriggio del 14 dicembre, utilizzando la funzione "convocazione dalla fascia prioritaria". Da quel momento in poi (quindi dal 14 pomeriggio) le assunzioni dovranno così essere svolte prima attraverso gli elenchi prioritari; poi si procederà attingendo dalle altre. Il Miur ha sottolineato, comunque, che la novità delle graduatorie “prioritarie” non andrà ad interferire sulle supplenze attualmente in corso: non si interromperanno, quindi, i contratti già sottoscritti. La soluzione proposta dal Miur, con l’accordo della maggior parte dei sindacati, e approvata dal Parlamento, continua a non piacere ad una buona parte dei diretti interessati: tanto che cinque di loro, appartenenti al personale Ata, da lunedì scorso stanno conducendo a Palermo lo sciopero della fame proprio per trovare altre soluzioni al problema del precariato. Venerdì uno dei cinque è stato costretto ad abbandonare la protesta perché vittima di un malore: a darne notizia sono stati gli stessi precari posizionati davanti all’edificio della Regione all’interno di una tenda. "Uno dei nostri amici e colleghi che da domenica presidiano il palazzo della Presidenza della Regione ed è in sciopero della fame – si legge in una nota dei precari - è stato portato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Civico a causa delle sue condizioni di salute. Per combattere la sua battaglia per il diritto al lavoro, Pietro aveva sospeso le sue cure mediche. Di ciò erano informati tutti. Anche la prefettura e il presidente Lombardo. La domanda è sempre e solo una. Dobbiamo morire per fare valere i nostri diritti?".
Nel frattempo gli
altri quattro precari - Calogero Fantauzzo, Giovanni Bologna, Agata
Calcavecchia e Pietro Prester - non hanno intenzione di fermare lo
sciopero, avviato davanti palazzo d'Orleans all'indomani della
Assemblea nazionale di Palermo dove sono emersi tutti i limiti
dell'approvazione del regolamento di accesso ai cosiddetti contratti
di disponibilità contenuto nel decreto legge `salva-precari'
(diventato legge 167/09). Per il momento il decreto impugnato riguarda solo una decina di ricorrenti: quelli che impugnarono il decreto n. 27/2007 firmato dall’allora ministro Fioroni. Ad oggi le graduatorie interessate alla sentenza del Tar riguardano solo le province di Palermo, Sassari, Roma e Bologna. Ma se la decisione dei giudici dovesse essere replicata, entro breve potrebbero essere un migliaio i precari a godere dei sei punti ulteriori. E ciò comporterebbe un piccolo terremoto per una bella fetta delle 104 graduatorie sparse per il territorio italiano. "Il fatto che i giudici abbiano stabilito che i precari Ssis debbano avere sei punti in più, quindi 36 anziché i 30 canonici, mi sembra sacrosanto", ha detto Marcello Pacifico, presidente Anief. Ora è molto probabile, visti anche i precedenti, che il Miur faccia ricorso in Consiglio di Stato. E che possa in ogni caso sanare la sentenza, se ancora favorevole all’Anief, in sede parlamentare. Ma secondo il leader del giovane sindacato di sissini i "ricorrenti hanno avuto riconosciuto un diritto che difficilmente potrà essere annullato da un nuovo decreto legge ad hoc (il riferimento è al n. 134/2009 convertito dalla legge n. 167/2009 ndr), visto che già sulla materia – ha sottolineato Pacifico - vi sono diverse sentenze del Tar e del Consiglio di Stato". |