La classifica FT delle business school di Franco Vergnano Il Sole 24 Ore, 8.12.2009 La più grande recessione economica degli ultimi sessant'anni ha lasciato il segno - nè poteva essere diversamente - anche sulle business school. Lo mette in evidenza il «Financial Times» commentando la classifica 2009 delle migliori università europee per dirigenti dove figurano un paio di organizzazioni italiane. Entrambe sono milanesi: si tratta della Sda Bocconi (Scuola di direzione aziendale) e della School of management del Politecnico. Il ricco rapporto (un supplemento di 56 pagine in formato A4) sulla «Business education» è uno dei molteplici che escono durante l'anno e che diventano il punto di riferimento non solo per chi gestisce i vari istituti di formazione, ma soprattutto per chi sborsa decine di migliaia di euro per frequentare i corsi post laurea o magari tentare la conquista di un Mba (Master in business administration).
Nel «ranking» 2009 del quotidiano britannico pubblicato con la data
di dicembre risultano appunto un paio le scuole di alta formazione
del made in Italy. Purtroppo non siamo ai vertici della graduatoria,
anche se il Politecnico si affaccia in classifica per la prima
volta. È però comunque importante entrare nella lista delle 70 più
prestigiose business school Ue stilata dal «Financial Times», per la
notorietà dell'autorevole quotidiano britannico.
Tra la mezza dozzina di "new entry" troviamo invece la School of
management del Politecnico di Milano che si piazza al
cinquantaseiesimo posto.
I motivi di questa situazione sono noti. Sullo scenario pesa il
progressivo calo delle retribuzioni: le aziende hanno dovuto fare
una sistematica caccia ai costi e stringere la cinghia, così gli
stipendi dei manager stanno perdendo il loro potere fascinatorio
(oltre alle polemiche che ci sono state sui bonus). Tutti elementi
che producono una «sorprendente stabilità» del ranking (dove ci sono
venti paesi), con pochi movimenti al vertice e sei "new entry". |