Dietrofront assunzioni, erano del 2009 di A.G. La Tecnica della Scuola, 19.12.2009 Le 16.700 immissioni in ruolo approvate il 17 dicembre rappresentavano una ratifica del contingente della scorsa estate. L’equivoco, in cui è caduta parte della stampa, anche nazionale, è stato chiarito dal segretario della Cisl Scuola: solo una formalizzazione a posteriori. Rimane un dubbio: perché il Miur non lo ha detto con chiarezza? Si tinge di giallo la notizia dell’assunzione di 16.700 immissioni in ruolo nella scuola approvate il 17 dicembre dal Consiglio dei ministri e riportata da diversi organi della stampa, anche nazionale: alla prima interpretazione, che indicava le immissioni in ruolo accordate dal Governo come una sorta di anteprima della tornata di assunzioni estive, è seguita una giornata fatta di strani silenzi. Una comunicazione così rilevante, con effetti diretti per quasi 17.000 precari e le relative famiglie, avrebbe infatti meritato un fiume di commenti. Oltre che di anteprime (aspetto che avevamo anche noi evidenziato meravigliandoci dell’assenza totale di annunci preliminari). Soprattutto da parte dal ministero dell’Istruzione, che avrebbe avuto tutto l’interesse a “reclamizzare” l’evento ed invece è rimasto fermo alla stringatissima ed equivoca dichiarazione (“un ulteriore e già previsto passo avanti nella riorganizzazione del sistema scolastico”) rilasciata dal ministro Gelmini pochi minuti dopo l’avvenuta approvazione in Cdm.
Il silenzio del
Miur è diventato ancora più imbarazzante dopo che a metà giornata,
del 18 dicembre, il segretario della Uil Scuola, Massimo Di Menna,
ha riportato parlato delle immissioni in ruolo da attuare nel 2010
dipingendole come “un fatto positivo. Occorre - ha sottolineato il
sindacalista - che dopo la definizione degli organici, e una volta
acquisito il numero delle domande di pensionamento, verificare il
numero dei posti disponibili per garantire un ulteriore numero di
assunzioni che copra il turn over”. I 647 posti per dirigente scolastico, gli 8.000 come docente ed altrettanti come Ata, a cui si sono aggiunti i 70 in qualità di docenti operanti in Accademie e Conservatori di musica, in meno di 24 ore si sono così smaterializzati. O meglio, hanno trovato la loro collocazione originaria (non a caso i numeri sono gli stessi approvati dal Governo a fine luglio). E rilanciato le istanze degli stessi sindacati, che già masticavano amaro per un numero di assunzioni inferiori alle aspettative: "serve un numero ben più consistente di assunzioni - ha spiegato Scrima - per affrontare alla radice il problema del precariato attraverso la copertura dei posti vacanti e disponibili in organico". Ma a differenza di quel che è accaduto il 31 ottobre, nel giorno della manifestazione della Cisl, quando le sferzate prodotte a piazza Bocca della verità dal segretario generale, Raffaele Bonanni, assieme a quelle dello stesso Scrima - sulla necessità del Governo di cambiare registro su risorse, contratto e precari - generarono l’immediata replica del ministro Gelmini, stavolta le dichiarazioni del leader di comparto non hanno prodotto alcun risultato: viale Trastevere ha continuato a mantenere la via del silenzio. Quasi a compiacersi della circolazione di una notizia infondata. |