Il 91% degli alunni sceglie l’ora di religione,
ma i loro docenti si sentono vittime di pregiudizi

da Tuttoscuola, 13 aprile 2009

Avvenire, il quotidiano della CEI, riporta i dati del 2007-2008 relativi al numero di studenti italiani che si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica.

"Con la crescita della presenza di studenti con cittadinanza non italiana - osserva il quotidiano cattolico - il dato totale di chi sceglie l'Irc registra una costante erosione complessiva, pur rimanendo su livelli elevatissimi".

Nelle scuole dell'infanzia la percentuale di bambini che si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica è pari al 94,1%; nella scuola primaria è addirittura del 94,6%. Gli studenti della secondaria di I grado se ne avvalgono nel 92,7% dei casi, ma quelli delle superiori optano, più degli altri, per soluzioni alternative, tanto che mediamente solo l'84,5% sceglie l'ora di religione (nei professionali la media scende all'82,9%).

La percentuale più bassa di studenti degli istituti superiori che scelgono religione è imputabile - secondo Avvenire - a diversi fattori, tra cui l'assenza di una vera e propria ora alternativa e un carico orario maggiore. Sono ipotesi, queste ultime, che, a nostro avviso, dovrebbero invece rinforzare anziché indebolire la scelta della religione.

Il quotidiano cattolico, oltre a riportate in via esclusiva i dati (che non possiede nemmeno il Miur) sugli studenti che scelgono l'insegnamento della religione, raccoglie una serie di episodi dai quali si ricava un generale rapporto poco sereno dei docenti nei confronti del collega di religione, spesso vittima di pregiudizi.

Gli insegnanti denunciano, secondo Avvenire, una campagna ostile nei loro confronti. "Contro di noi - sostengono - solo bugie; offesa la nostra dignità".

Non sappiamo quanto davvero sia diffuso nelle scuole questo atteggiamento ostile o pregiudiziale verso gli insegnanti di religione, ma non vi è dubbio che, se davvero vi è questo poco felice rapporto, l'atteggiamento di scarsa simpatia tenderà ad aumentare nel momento in cui gli altri docenti, colpiti dalla manovra finanziaria degli organici, constateranno che i colleghi di religione, unici tra tutti, saranno esclusi da qualsiasi contrazione di posti.