Parte la
revisione degli organici
Scuola, via ai tagli dei docenti
«Ma è garantito il tempo pieno»
L’impegno del ministero: il modello lombardo non
si tocca.
«La Finanziaria impone una razionalizzazione»
Benedetta Argentieri e Adriana Sacchi,
Il Corriere della Sera
di Milano
1.4.2009
MILANO - Dato di fatto: i tagli agli organici della scuola ci sono
e i numeri forniti dai sindacati, 4 mila posti in meno da settembre
in Lombardia, «sono realistici ». Ma la legge è legge, «e visto che
lo impone la Finanziaria, non il ministero, una razionalizzazione
deve essere fatta». A carte scoperte. Il capo dipartimento
dell’Istruzione, Giuseppe Cosentino, e il direttore generale del
personale della scuola, Luciano Chiappetta, in trasferta a Milano
per discutere la questione, non nascondono cifre e sforzi. Ma, dati
alla mano, tornano a ribadire: «Manterremo la qualità della scuola
lombarda, il rapporto professori-alunni disabili non sarà toccato,
garantiremo il tempo pieno con due maestri per classe». Bilancio
dell’anno che verrà. I dati lombardi: se oggi gli alunni delle
elementari sono 408.403 in 21.024 classi di cui 9.220 a tempo pieno
(a Milano 7.001, il 91,19 per cento del totale), a settembre
saranno 412.811 in 21.059 classi, di cui 9.659 a tempo pieno (a
Milano si sale al 91,94 per cento). Con 696 docenti in meno.
Aumentano gli alunni, calano i prof.
«Ma le economie — replica Cosentino — non si ottengono diminuendo
la qualità, ma con un’organizzazione predefinita». Doppio salto
mortale, eppure «siamo ottimisti: la buona amministrazione
lombarda — ripetono i due super-esperti 'romani' — ci consentirà di
rispondere a tutte le esigenze delle famiglie». Tranquillizzare
genitori e ragazzi. Partendo dal tempo pieno («non si tocca, anzi
cresce », ribadisce il direttore scolastico regionale, Annamaria
Dominici) con 40 ore e due insegnanti, ma niente compresenze. E
proseguendo con il sostegno all’handicap, altro nodo spinoso: 70
docenti in più («bonus ottenuto grazie alla gestione virtuosa della
scuola regionale») e la conferma di un insegnante ogni due
disabili.
Discreto ottimismo anche sui precari:
«Contiamo di assorbirli tutti grazie ai pensionamenti».
Anche quelli delle medie, dove ci sono i tagli più imponenti?
«Potranno esser utilizzati nei comprensivi». Sereni, nonostante
tutto. Anche perché questo potrebbe essere l’ultimo anno in cui il
balletto degli organici resta in mano solo al ministero di viale
Trastevere: con un’intesa- quadro che potrebbe essere siglata già
martedì prossimo, dal 2010 saranno le Regioni a stabilire quanti
professori assegnare alle province. Ultimo — ma prioritario —
impegno: «A breve distribuiremo i fondi per i supplenti». Fin qui i
vertici del ministero. Cui risponde Silvio Colombini, della
segreteria regionale Cisl, che ieri ha partecipato al tavolo sugli
organici: «Il taglio riduce di per sé il servizio. E non c’è una
garanzia sullo sviluppo del tempo pieno. Su Milano la situazione
può essere considerata tranquilla, con uno 0,9 per cento in più, ma
stiamo a vedere cosa succede nelle altre province. Siamo proprio
curiosi».