Vi spiego cosa significa essere precari
di Antonella Vaccaro, Pavone Risorse
13.4.2009
Buongiorno a tutti (*)
sono Antonella Vaccaro docente precaria di scuola primaria aderente
al coordinamento precari Napoli
Sono una dei tanti precari della scuola napoletana che, per
la prima volta, dopo quasi 20 anni di precariato stabile.. si
è ritrovata nella prospettiva di non lavorare mai più.
Gente come me ha iniziato a lavorare per lo Stato 20 anni fa, siamo
serviti allo Stato ed abbiamo servito lo Stato, raggranellando
giorni e giorni di supplenze nelle varie scuole. Più volte siamo
stati a un passo dall’assunzione definitiva, ma, tra un governo e
l’altro eccoci qua, alla nostra età a dover rifare la gavetta
iniziata a 20 anni.
Ci siamo di colpo ritrovati a
manifestare per strada con tutta la rabbia possibile per essere
stati estromessi dalla scuola. Con la vergogna e l’umiliazione, da
un lato, poiché non eravamo abituati a scendere in piazza; con la
delusione , dall’altro, per aver creduto che prima o poi avremmo
avuto un posto stabile grazie al quale ipotizzare un futuro più
sereno per noi e le nostre famiglie. E invece, noi precari, gli
invisibili, le ombre.. …stiamo vivendo un vero incubo
Dunque, anche se brevemente, vorrei
tentare di spiegare cosa vuol dire essere precaria.
I supplenti e gli incaricati annuali sono una delle categorie
lavorative più sfruttate e sotto pressione, devono fare spesso da
tappabuchi, arrivano nelle scuole a cose già fatte, senza avere
possibilità progettuali sul prossimo anno scolastico, senza potersi
organizzare la vita privata perché non sai mai dove finisci per
lavorare… Dopo anni di supplenze brevi e saltuarie ,di solito si
approda al famoso incarico annuale Questa tipologia di supplenza..almeno
garantiva continuità lavorativa al docente e soprattutto ai bambini
per un intero anno scolastico.
Essere iscritti nelle graduatorie ad esaurimento non è solo occupare
un posto in un elenco, ma dietro quei nomi ci sono vite in stand by.
Il vecchio termine graduatoria permanente ed ora graduatoria ad
esaurimento, sono due definizioni perfette per chi vi sta dentro:
grad. Permanente, nel senso che ci permani per sempre…ad esaurimento
nel senso che ti esaurisci tu, ma il posto non lo vedi mai…o forse,
aspettano che essendoti esaurito cambi lavoro.
In Campania ci sono stati a settembre 2008 già oltre 4500 posti in
meno, a cui si dovranno aggiungere i 5608 tagli previsti per il
prossimo anno, in tutto quasi 10.000 posti di lavoro in meno, in una
regione già pesantemente penalizzata da una situazione
socio-ambientale storicamente difficile.
Napoli e la Campania hanno fame di scuola! Le classi sono
sovraffollate, pochissimi i collaboratori, pochissimi i docenti che
dovranno affrontare da soli le emergenze scolastiche
Il mondo dell’istruzione, prima chiede una scuola di qualità,
docenti qualificati, motivati e seri, poi di fronte a necessità
contingenti di reperire denaro, silura coloro che di più hanno
saputo dare alla formazione delle generazioni future.
Probabilmente coloro che hanno partorito queste nuove leggi, non
immaginavano minimamente che cosa c’è dietro le loro scelte.
Noi..ombre della scuola, siamo indignati a sentire affermazioni
incompetenti e offensive. Non avendo l’opportunità di conferire con
il Ministro Gelmini , vorremmo le giungesse quanto segue: Non è
accettabile che un Ministro della Repubblica possa affermare
testualmente :” I precari non li ho creati io, non sono un problema
mio” . Vorremmo sottolineare che noi non siamo un vecchio rudere
ereditato da un lontano zio del quale disfarsi perché poco gradito.
Quelli che il Ministro ha ereditato,
sono persone vive con famiglie, impegni, mutui, figli, rate, ma
soprattutto con una dignità, che noi da cittadini pretendiamo venga
rispettata.
NOI siamo in crisi E NOI siamo la crisi.
E' la società che ha perso e
continuerà a perdere!
Ha perso docenti preparati che
svolgevano un lavoro con competenza, senza scatti d'anzianità,
pagando le tasse, comprando e facendo girare l'economia con il
proprio stipendio precariamente stabile. I 10mila lavoratori in meno
non contribuiranno alla crescita economica non solo della Campania
ma dell’Italia in generale
Dunque chiediamo una vita stabile!
Chiediamo di essere riconosciuti come lavoratori e lavoratrici
chiediamo che la nostra vita fatta di lavoro e competenze non
venga spazzata via.
I precari della Campania si riconoscono nelle istanze contenute
nella petizione del Partito Democratico, però, sottolineano,
proprio agli esponenti del PD,che non è condivisibile, la proposta
dell’indennità di disoccupazione per due semplici motivazioni:
la prima è che penalizza coloro che sono stati vittime dei tagli
già dal settembre 2008, per cui chi non si è visto più rinnovare
l’incarico annuale, dopo averlo avuto per decine d’anni, non
rientrerà in questo pseudo beneficio;
la seconda motivazione, forse più
profonda della prima, è che ciò significherebbe per noi rinunciare e
ad arrendersi rispetto all’affermazione del proprio diritto al
lavoro. Ricordiamoci che il lavoro è un diritto tanto più se è stato
acquisito negli anni
La "stabilità" che ci é negata è
garante di diritti inviolabili:
-il diritto di
lavorare fino alla pensione.
-la
tutela delle lavoratrici madri
-il diritto di “avere
un futuro”.
(*)
Testo dell'intervento pronunciato a Roma in occasione della
presentazione pubblica della Petizione popolare sulla scuola da
parte del PD