La polemica Franchetto (Idv): «Legge razzista».
E gli assenti Laroni e Tesserin accusano Stival: non doveva usare le nostre deleghe

Blitz leghista, buoni scuola
solo agli «ultraveneti»

Passa in commissione la proposta di legge del Carroccio:
15 anni di residenza o attività lavorativa per il contributo

di Antonio Spadaccino, Il Corriere del Veneto 21.4.2009

VENEZIA — Sarà il consiglio regionale a dover decidere se la proposta di legge della Lega, passata ieri con un blitz in Sesta commissione (Istruzione e attività scolastica) andrà o me­no a modificare la mormativa regionale vigente - approvata il 19 gennaio 2001 - sugli «interventi a favore delle famiglie degli alunni delle scuole statali e paritarie», meglio conosciuta come «buoni scuola». Approfittando dell’assenza di buona parte degli esponenti del Pdl (Carlo Alberto Tesserin era a Roma, Nereo Laroni ha ab­bandonato prima la seduta) e del fatto che il presidente Daniele Stival aveva ricevuto da loro le deleghe al voto, la Lega ha deciso di approvare la proposta di legge n. 334 (fisicamente erano presenti solo 4 membri della commissione: Stival. Da Re, Causin e Franchetto).

In pratica, si è stabilito che «Costituisce titolo di precedenza assoluta per gli interventi previsti la residenza anagrafica continuativa i la prestazione lavorativa ininterrotta da almeno quindici anni in Veneto, di almeno un genitore degli studenti ». La legge è stata presentata dal primo firmatario della stessa, il presidente del gruppo consigliare leghista nonché prossimo candidato alla presidenza della Provincia di Belluno. Al termine dell’esposizione è scoppiato il finimondo, con il consigliere dell’Italia dei Valori Gustavo Franchetto che gli ha dato del «razzista».

Tra i due si è scatenato un acceso diverbio, proseguito per diversi minuti, con l’esponente di centrosinistra ad accusare il collega di discriminazione razziale e Bottacin che lo invitava a moderare i termini. «Posso aver alzato i toni - ammette Franchetto - ma nella sostanza delle cose ribadisco che quella leghista è una legge razzista. Non c’è alcun principio di congruità. Capisco fossero 5 anni, ma qui stiamo parlando di 15. A farne le spese sono famiglie che vivono in Veneto, hanno un regolare contratto di lavoro e pagano le tasse. Per i buoni scuola, a mio avviso, deve valere solo il principio del reddito. Tutto il resto è una bieca azione strumentale della Lega di chiara estrazione pre-elettorale».

La replica di Bottacin non si fa attendere. «La legge non è razzista - spiega - checché ne dica Franchetto. Può infatti premiare un senegalese residente in Veneto da 15 anni e non un lavoratore bresciano non residente. Il principio è sempre lo stesso: non potendo dare a tut­ti i soldi, bisogna scegliere le priorità. E noi della Lega vogliamo privilegiare chi è in Veneto da più anni. Gli alleati sono con noi? In Lombardia e Friuli hanno votato sì a queste modifiche, anche se gli anni non erano 15. Diciamo che l’unico nodo è la congruità dei tempi».

Ma Nereo Laroni, componente della Sesta commissione del Nuovo Psi, non è d’accordo. «Quel provvedimento non lo voterò mai - tuona - . Ha ragione Franchetto, questa proposta di legge è espressione del più becero leghismo. E poi il presidente Stival mi aveva detto che non l’avrebbero votata. Comunque, io sono contrario». Non si sbilancia invece Carlo Alberto Tesserin, esponente di Forza Italia. «Voglio informar­mi bene prima di parlare - dice - ma non mi aspettavo che la mia delega venisse usata in un contesto che presupponeva un confronto politico. Io ho dato a Stival un mandato di fiducia, ma non su argomenti che pos­sono dare adito a conflittualità ». E Stival cosa dice? «L’argomento era all’ordine del giorno, non c’è alcunché di scorret­to ».