La
gelmini: «studenti sfollati potranno
iscriversi a qualunque scuola italiana»
Terremoto in Abruzzo:
nessuno perderà l'anno.
Da giovedì ripartono le lezioni
Ma solo per le zone lontane dall'epicentro.
Restano gravi problemi per tutta la provincia dell'Aquila
Il Corriere della Sera, 15.4.2009
L'AQUILA - La comunità della scuola abruzzese, seppur tra molte
differenze e problematiche, riparte dopo il terremoto del 6 aprile
che ha piegato le strutture, ha disperso migliaia di studenti ed ha
modificato persino gli animi delle famiglie. Per il ministro
dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, si riparte da zero, ma si
riparte. I Comuni non colpiti direttamente dal sisma - quindi quelli
lontani dall’epicentro - ritorneranno in aula tra domani e lunedì
prossimo. Non ci sono infatti danni nella stragrande maggioranza
delle scuole al di fuori della provincia dell’Aquila. Resta, certo,
la paura ma è necessario - secondo l’ufficio scolastico abruzzese -
arginarla.
SITUAZIONE DIFFICILE - La
situazione è difficile, invece, per le zone più vicine
all'epicentro. Il ministro dell’Istruzione non nasconde le
difficoltà: «Abbiamo delle risposte ad alcuni dei problemi sollevati
dal sisma - spiega Maria Stella Gelmini -. Ho firmato personalmente
due decreti: il primo prevede che tutti gli studenti sfollati
possano frequentare questo pezzo dell’anno scolastico in corso in
qualsiasi istituto del Paese. Il secondo decreto riguarda invece la
flessibilità per gli insegnanti abruzzesi; anche per loro la
possibilità di svolgere la propria attività al di fuori
dell’istituto d’appartenenza».
ANNO SCOLASTICO - L’altra
risposta che il ministro, gli insegnanti e l’ufficio scolastico
regionale sono riusciti a dare alle famiglie e agli studenti
riguarda la conclusione dell’anno scolastico per gli sfollati. «Gli
studenti che devono affrontare l’esame di terza media - continua il
ministro Gelmini - e la maturità non perderanno certo l’anno.
Faranno il loro esame, avranno il loro giusto voto. Stiamo
analizzando come fare tutto questo. La via indicata è quella fatta
nel Friuli terremotato di trenta anni fa. Al momento stiamo portando
avanti un censimento degli studenti sfollati. Entro tre giorni
sapremo dove e quanti si trovano, sia nelle 113 tendopoli sia negli
alberghi della costa». Non c’è ancora certezza per gli studenti più
piccoli e per coloro che sono iscritti alle prime classi degli
istituti superiori.
SCUOLE LESIONATE - La maggior
parte degli edifici dell’Aquila e provincia sono lesionati e quei
pochi rimasti in piedi sono visti di cattivo occhio da parte dei
genitori terrorizzati ancora dallo sciame sismico che ogni giorno si
manifesta. Il ministro Gelmini ha definito questa paura delle
famiglie «una paura legittima dopo i tanti giovani morti sotto le
macerie». Dove si potrà, si costruiranno delle aule all’interno di
tende o tensostrutture. Ma anche questa è una soluzione parziale e
difficile da attuare in ogni punto prossimo all'epicentro. La
Protezione civile ha fatto sapere che le 120 aree per sfollati sono
quasi ormai al massimo dell’estensione; è difficile trovare spazio
ulteriore per creare delle scuole da campo. Ma ci sono pronti da
subito 120 tra insegnanti e volontari che si prenderanno cura di una
attività didattica ludica "informale" da portare avanti nelle
tendopoli. Una operazione che terrà occupata soprattutto la giornata
dei più piccoli tra gli studenti.
PROSSIMO ANNO - La vera partita
della scuola abruzzese si giocherà nei prossimi mesi. «Siamo
convinti che a settembre - spiega il ministro dell’Istruzione - ogni
studente abruzzese avrà la sua scuola e potrà frequentare un anno
scolastico come tutti gli altri ragazzi italiani». L’obiettivo della
provincia e del comune dell’Aquila è quello di far partire
immediatamente i lavori di ristrutturazione degli edifici scolastici
colpiti soltanto in parte dal sisma. Quattro mesi sono considerati
sufficienti per questa tipologia di recupero e per realizzare anche
nuove sedi che andranno a sostituire quelle crollate in tutta la
zona.