Scuola, è allarme per i tagli
Sono impressionanti i tagli previsti per la
scuola veneta e polesana. di Osvaldo Pasello, Il Resto del Carlino 6.4.2009 Rovigo, 6 aprile 2009 - Si comincia ad avere il primo quadro dei tagli che il Governo si appresta a fare nella scuola veneta e polesana. Tagli dai numeri impressionanti. A fronte di una crescita in regione costante e significativa del numero degli alunni (numero stabilizzatosi per la prima volta dopo vari anni anche nella nostra provincia), si dovrà fare i conti con una diminuzione di oltre 2200 docenti, tenendo conto dei vari ordini di scuola. Le cifre ufficiali, provincia per provincia, le avremo nei prossimi giorni, ma il “meno 2200” sembra lo scotto che il Governo ha deciso di riservare al Veneto per far quadrare i conti di un ridimensionamento globale, guardando all’intero Paese, di circa 37 mila “prof”.
La “botta” più dura rischia di doverla subire proprio il nostro
territorio, alle prese con rapporti alunni-classi molto più bassi
rispetto al resto della regione: in un Polesine dove alle Elementari
vi sono mediamente in aula 15,7 alunni, quando in Veneto siamo oltre
i 18,5, alle Medie 19,3 alunni, quando il Veneto è oltre i 21,7, e
alle Superiori siamo solo appena più vicini agli standard delle
altre province, è chiaro che si rischia di pagare davvero tanto.
Alle Medie avremo, su base regionale, 916 posti in meno (nonostante
un significativo incremento degli studenti) con contrazione, anche e
soprattutto nel nostro territorio, nell’area tecnica, di lettere.
Ora la partita la giocano le scuole e i loro Dirigenti che dovranno
cercare di “salvare il salvabile” nelle complesse disanime con
l’Ufficio Scolastico. Di positivo, in un quadro così preoccupante,
sembra vi possa essere la prospettiva di mantenere in regione i 5900
posti destinati alle docenze di sostegno (nel nostro territorio
siamo quasi a 400 prof impegnati in questo delicato servizio). Al
momento attuale, sul fronte del sostegno, dunque non si annunciano
ridimensionamenti. |