L’Abruzzo riparte dalla scuola,
da domani le prime lezioni in tenda

da Panorama, 15.4.2009

Le scosse di terremoto non si fermano, la più intensa è di ieri alle 22.17 di magnitudo 4.1, ma continuano gli accertamenti sull’agibilità delle case, mentre l’inchiesta della magistratura sulle eventuali responsabilità muove i primi passi e trova i primi testimoni pronti a farsi ascoltare dalla procura.

Il calendario scolastico dell’Abruzzo, sconvolto dal terremoto, prevedeva che gli istituti riaprissero domani. Per il capoluogo dovranno funzionare strutture di emergenza come le tende, ma anche in alcune aree delle altre province abruzzesi il rientro a scuola è in forse a causa delle verifiche necessarie a garantire l’agibilità degli istituti.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, secondo quanto si è appreso in ambienti parlamentari, è atteso domani in Abruzzo. Nel corso della visita il premier potrebbe vedere anche la prima scuola da campo per i bambini della scuola d’infanzia e delle scuole elementari, che sarà inaugurata domani mattina a Poggio Picenze, vicino L’Aquila.

“Molte scuole sono agibili, alcune immediatamente utilizzabili, altre bisognose di modesti interventi di ristrutturazione. Mi rendo conto però che, se non cessa lo sciame sismico in atto, nessun genitore si azzarderebbe a mandare i figli a scuola in queste strutture”. Lo ha detto il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, poco prima di incontrare il ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, arrivata oggi in Abruzzo proprio per fare il punto sulla situazione scolastica.

“Ecco perché”, ha detto Cialente, “stiamo pensando a delle tensostrutture che ci consentano di tamponare l’emergenza. La priorità, a mio avviso”, ha concluso il sindaco, “dovrà essere data alla riapertura dell’Università e allo svolgimento degli esami di Stato e di terza media”.

“Non volevo gli onori della cronaca, anzi questa cosa mi sta creando tanti problemi. Mi disturba. Capisco l’importanza ma l’obiettivo era ed è di dare ai bambini un’opportunità per riconquistare spazi di cui tanto hanno bisogno”. Il sindaco di Poggio Picenze, Nicola Menna, è imbarazzato davanti al clamore che ha provocato la sua iniziativa di riaprire, primo centro delle zone terremotate, la scuola.

Domani alle 10 la scuola nel centro dell’Aquilano - che ha avuto cinque morti, di cui due bambini delle elementari - sarà riaperta in una tenda nell’ambito di una manifestazione alla quale interverranno anche il presidente del consiglio e il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Secondo il sindaco ci saranno una trentina di bambini. “Prima del terremoto erano 80″, ha spiegato, “in molti sono andati con la famiglia sulla costa, ma torneranno a scuola anche loro nei prossimi tempi, già da lunedì ce ne saranno di più”.

Mentre nel vicino Molise proprio la sicurezza degli istituti ha sucitato proteste. La tragedia di S.Giuliano di Puglia ed ora il terremoto dell’Aquila fanno crescere la paura ad Isernia, dove il sindaco è stato costretto a chiudere, oggi e domani, le scuole di proprietà comunale per le proteste dei genitori che reclamavano edifici sicuri. La decisione è stata presa dopo una giornata di riunioni con tecnici e cittadini.

Le materne, le elementari e le medie di Isernia prolungheranno le vacanze pasquali per consentire la sistemazione delle aule in strutture a norma. Secondo i genitori, gli stabili fino ad oggi utilizzati non avrebbero tutti i requisiti di sicurezza, come accertato anche dalle perizie tecniche avviate dopo il sisma abruzzese. Da qui la decisione del primo cittadino, Gabriele Melogli di prendere tempo per reperire altri locali dove sistemare circa duemila ragazzi fino alla fine dell’anno scolastico. La decisione è stata presa dal sindaco dopo una lunga riunione con un comitato di genitori. “I tecnici non hanno riscontrato danni agli edifici”, ha spiegato Melogli, “ma le scuole non rispettano la nuova normativa antisismica essendo state costruite prima dell’entrata in vigore delle nuove leggi”.

Nessuno studente delle zone terremotate dell’Abruzzo perderà l’anno scolastico. Lo ha assicurato il ministro della pubblica istruzione, Mariastella Gelmini, al termine di una riunione tenuta nel pomeriggio all’Aquila con tutte le autorità preposte alle attività scolastiche. “Senza voler nascondere le difficoltà, che pur ci sono, per far concludere l’anno scolastico”, ha spiegato il ministro, “concentreremo tutti i nostri sforzi dando la massima priorità per garantire che si possano sostenere regolarmente gli esami di Stato e di terza media, affinchè nessuno studente si trovi a dover perdere l’anno”.