I docenti di materie diverse il laicista.blogspot.com 1.3.2009 Nel mese di luglio dello scorso anno, il Tribunale di Roma ha condannato il Ministero della Pubblica Istruzione per non aver applicato l'art. 53 della legge 312/80 previsto per i contratti dei dipendenti pubblici Supplenti annuali, e ha stabilito che alla ricorrente, la Prof.ssa Rizzuto di Roma, spettassero 2.611,35 Euro di risarcimento. Nella conferenza stampa di Anticlericale.net che potete vedere nel video di questo post, viene spiegato come anche un'altra sentenza, questa volta del Tribunale di Tivoli, condanni il Ministero della Pubblica Istruzione a risarcire quasi 2.000 euro ad una docente Supplente Annuale (Prof.ssa Bove Alessandra) con le stesse motivazioni addotte dal Tribunale di Roma.
Che cosa prevedeva e prevede la
Legge 312/80 all'art.53? Art. 53. Personale non di ruolo.
"Al personale di cui al presente articolo [Personale non di ruolo, NdA], con nomina da parte del Provveditore agli studi od altro organo in base a disposizioni speciali, escluse in ogni caso le supplenze, sono attribuiti aumenti periodici per ogni biennio di servizio prestato a partire dal 1° giugno 1977 in ragione del 2,50 per cento calcolati sulla base dello stipendio iniziale."
Tradotto: al personale non di ruolo con contratto di Supplente Annuale (escluse le supplenze brevi e saltuarie) sono riconosciuti per ogni biennio di servizio prestato, un aumento periodico pari al 2, 50% dello stipendio iniziale.
La tabella qui riportata, si riferisce alle posizioni stipendiali dei docenti laureati di ruolo che insegnano in istituti secondari di secondo grado.* Esempio: per un docente laureato che insegni in una scuola media superiore e che abbia un'anzianità di servizio di11 anni è prevista una retribuzione annua lorda pari a Euro 24.062,51 corrispondente alla terza fascia stipendiale della Tabella. Al contrario, i precari, fino ad oggi, rimangono fermi alla prima fascia "da 0 a 2", finché l'Usp non conferisce loro un incarico a tempo indeterminato, il che può accadere anche dopo molti anni, dieci, venti o più. In altri termini, mentre il personale di ruolo ha una progressione dello stipendio in ragione degli anni di servizio prestati, per il personale non di ruolo questa regola non vale, o meglio, non è mai stata applicata al loro contratto, come invece la legge prevede. Il Ministero, quindi, ha leso per anni i diritti di migliaia e migliaia di precari, ma, attenzione, non di tutti i precari. Infatti, per gli insegnanti di religione cattolica che fino a qualche anno fa non avevano la possibilità di passare di ruolo, la legge la si è applicata da sempre. La cosa sarebbe anche comprensibile, non potendo entrare in ruolo, infatti, non avrebbero mai potuto godere di una retribuzione superiore al minimo tabellare.
Rimane però il fatto, che quel diritto
stabilito da una legge dello Stato è stato fatto valere, per anni,
solo per gli insegnanti di religione, il che, come è stato stabilito
dai tribunali di Roma e di Tivoli, si configura come
un'inammissibile discriminazione , la quale comporta peraltro una
differenza stipendiale tra le due categorie di lavoratori,
abbastanza sensibile.
C'è dell'altro.
Un semplice esempio lo chiarisce
facilmente.* Al momento della Ricostruzione della Carriera, come previsto dalla normativa, si calcolano gli anni di servizio da riconoscere ai fini dell'aggiornamento dello stipendio tabellare, secondo la seguente procedura:
dei dieci anni di servizio pre-ruolo,
4 sono riconosciuti ai fini
giuridici ed economici. Dei
restanti 6 i
due terzi (cioè,
4) vengono riconosciuti sia
ai fini economici che
giuridici, mentre il restante terzo viene riconosciuto ai soli
economici. Ma niente paura, ci ha pensato il penultimo governo Berlusconi a sistemare al meglio la situazione dei docenti di religione. Infatti, a camere sciolte (era il febbraio 2006 e si votava ad aprile), il parlamento vota una legge secondo la quale gli insegnanti di religione che passano in ruolo conservano il trattamento economico che avevano prima di essere assunti in ruolo.
In conseguenza della legge del febbraio
2006, gli insegnanti di religione non solo godono, durante il
pre-ruolo, di uno stipendio più elevato rispetto agli insegnanti di
altre materie, ma conservano questo vantaggio anche al momento del
passaggio di ruolo, partendo perciò da una retribuzione annua lorda
più alta rispetto a quella base. Per onestà devo dire che la legge,
a quanto pare, prevede che tali posizioni stipendiali vengano poi
riassorbite dai futuri miglioramenti economici, qualcosa mi dice
però che è bene essere scettici...
Un'ultima cosa: i docenti che vogliano
far valere i propri diritti, dovrebbero provvedere al più presto,
perché le somme recuperabili sono quelle relative agli ultimi cinque
anni di servizio a partire dalla data del ricorso, per cui prima si
avvia la pratica, meglio è.
* I calcoli proposti sono una semplificazione di quelli reali, ma ciò non pregiudica la correttezza del ragionamento.
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