Università, cresce il numero Studio del Miur: nel 1980 erano solo 30%. Male Ingegneria e Lettere La Stampa 24.4.2009
ROMA Attualmente risultano quindi in regola solo 945 mila studenti: gli altri (il 47%) sono fuori corso. Una percentuale che, tranne qualche scostamento, con gli anni è salita vertiginosamente. Meno di venti anni fa, nel 1980, solo il 30%, nemmeno uno studente su tre, era in ritardo con gli studi. All’inizio dell’istituzione del nuovo modello “3+2”, nel 2000, i fuori corso erano già diventati il 44%. Ora sono addirittura 47 su cento. E poiché aumentano i fuori corso è ovvio che si riducano i laureati: rispetto al 2007 la flessione è stata del 2%. Nel 2008 sono stati in 293 mila a raggiungere l’agognato diploma accademico; nell’anno precedente 299 mila, quasi 6 mila in più. È la prima volta, dopo diversi anni, che il numero di laureati subisce una riduzione. Nell’ultimo periodo l’Italia si era infatti caratterizzata per un costante aumento di neo-dottori: basti pensare che nel 2000 erano stati appena 160 mila. Tra le facoltà con meno iscritti che arrivano alla meta figurano Medicina, Veterinaria e Giurisprudenza e Scienze della formazione: hanno subito cali di laureati tra il 7 e il 5%. Il ministero ha anche diramato la lista delle facoltà più difficili e che quindi necessitano di maggiore impegno e tempo: non sorprende che le bocciature fiocchino ad Ingegneria, tradizionalmente selettiva, ma lascia perplessi che un alto numero di studenti fuori corsi sia iscritto a corsi umanistici come quelli di Psicologia, Lettere-Filosofia e Scienze politiche. Gli iscritti a Medicina e Farmacia riescono invece quasi sempre a laurearsi nel tempi stabiliti. |