Contro l’insegnamento dell’etica voluto dalla
coalizione Spd-Linke,
No all’ora di religione. Gherardo Ugolini, l'Unità 27.4.2009
Il referendum non ha raggiunto il quorum ed è fallito. E chi ha votato
ha detto no. E così la «battaglia sull’ora di religione», combattuta
ieri a Berlino, si è conclusa con una chiara e netta vittoria del
fronte laico. Se c’era bisogno di un’ulteriore conferma del fatto
che i cittadini di questa metropoli sono orgogliosi del loro spirito
tollerante e alieno da integralismi e fondamentalismi, questa è
arrivata in modo clamoroso con l’affossamento dell’iniziativa Pro
Reli, che mirava a modificare l’attuale sistema d’insegnamento della
religione a scuola introducendo l’obbligo di scelta tra ora di
religione o di etica. Solo il 29% degli aventi diritto si è recata ieri alle urne e tra i votanti solo coloro che hanno detto «sì» alla proposta di cambiamento sono stati molto meno dei 612mila necessari per far scattare il quorum. Di conseguenza nelle scuole di Berlino si continuerà come prima: tutti gli scolari dovranno frequentare obbligatoriamente le lezioni di etica (intesa come educazione civica e trasmissione dei valori costituzionali), mentre solo chi lo vorrà potrà facoltativamente seguire l’ora di religione. Attualmente ben il 70% dei berlinesi in età scolare sceglie di non avvalersi dell’insegnamento di religione.
Fino a ieri la città era invasa di manifesti e volantini invitanti a
mobilitarsi «per la libertà di fede», contro «il materialismo
imposto dalle sinistre».
Evidentemente questi toni da guerra fredda, questi slogan da crociata,
non piacciono in una città che come nessun’altra ha vissuto sulla
sua pelle il dramma novecentesco della contrapposizione ideologica.
La sconfitta è cocente per Christoph Lehmann, il quarantaseienne
avvocato di successo che un anno fa ha fondato l’iniziativa Pro Reli
e l’ha guidata fino a ieri. Se ce l’avesse fatta avrebbe con ogni
probabilità utilizzato la vittoria per catapultarsi alla guida della
Cdu locale, travolta da scandali finanziari, relegata
all’opposizione e in perenne attesa di un serio rilancio. Ha perso
il vescovo della chiesa evangelica Wolfgang Huber. Hanno perso la
Cdu e i liberali della Fdp. E ha perso Angela Merkel che alla
vigilia del voto ha lanciato un appello a votare in massa per Pro
Reli rompendo una tradizione che vuole il cancelliere neutrale in
faccende di politica locale. Vero vincitore dalla consultazione
referendaria è senz’altro il borgomastro Klaus Wowereit, il
personaggio che meglio interpreta il sentimento di forte laicismo in
cui si riconosce la stragrande maggioranza dei berlinesi. Era stato
lui, governatore socialdemocratico alla guida di una maggioranza in
cui Spd e Linke cooperano pragmaticamente e con discreti risultati,
a volere che fosse introdotta etica come materia obbligatoria per
tutti i ragazzi.
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