TAGLI ALLA SCUOLA

Alle elementari 102 maestri in meno

di Mitia Chiarin, La Nuova Venezia, 9.4.2009

MESTRE. Primaria, ecco i primi dati ufficiali sui tagli agli insegnanti imposti dalla riforma Gelmini. I posti per le scuole elementari della Provincia di Venezia passano dai 3020 di quest’anno scolastico ai 2918 del prossimo, con una riduzione della pianta organica di 102 unità. Lo ha annunciato ieri il dirigente scolastico regionale Carmela Palumbo alle organizzazioni sindacali convocate per il primo atto dei tagli che per le scuole elementari interessano in Veneto 779 docenti. Salvo il tempo pieno, spiega la Palumbo.

Cento e due posti in meno per la scuola primaria. 332 alunni in più e 4 nuove classi da mettere nel conto il prossimo anno scolastico (secondo fonti del sindacato Gilda) con un rapporto classi/ alunni che cresce, anche se di poco nel Veneziano con più 0,14 per cento. E una media di alunni per classe che sale a 19,90. Sono i dati che interessano la Provincia di Venezia, emersi ieri dal confronto tra organizzazioni sindacali regionali della scuola e il dirigente scolastico regionale Carmela Palumbo.

E’ il primo atto ufficiale dell’operazione tagli che in Veneto interessa 2227 insegnanti, come previsto dalla riforma di Maria Stella Gelmini. Per Medie e Superiori, se ne parla dopo Pasqua. Per la primaria sono 799 i posti in meno in Veneto. Nella ipotetica classifica delle province penalizzate dalla riforma, stando ai dati diffusi ieri dalla Palumbo nella sua informativa alle organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda), Venezia è quinta con 102 posti di pianta organica in meno. Si passa da 3020 posti, quelli dell’attuale anno scolastico, ai 2918 posti del prossimo. Va peggio altrove: meno 160 posti a Vicenza, meno 150 a Treviso, meno 143 a Verona e ancora meno 139 a Padova dove era esploso il caso delle richieste di tempo lungo. Sotto Venezia ci sono solo Belluno (45 posti in meno) e Rovigo (40 posti in meno).

E i sindacalisti della scuola veneziani comunque non gioiscono. Anche se da mettere in conto 130 pensionamenti, il fatto che i posti calino sotto quota 3 mila, fa notare lo Snals, e che aumenti il rapporto alunni per classe, rischia di mettere in difficoltà la didattica. E i primi ad essere penalizzati, avverte il Gilda, saranno anzitutto i precari che hanno supplenze annuali. E poi i dati sono quelli di cui si vociferava già due mesi fa. «E quindi il promesso impegno dell’assessore regionale Donazzan che risultati ha prodotto?», si chiedono.

Carmela Palumbo dal canto suo, spiega che l’impatto dei tagli sulla Provincia di Venezia si sentirà molto poco. «Abbiamo mantenuto il tempo pieno che a Venezia era già forte e interessava il 30 per cento delle Primarie - spiega il dirigente scolastico regionale - la scelta delle famiglie andava mantenuta e così è stato. Il territorio di Venezia poi presentava casi di classi sottodimensionate, con meno di 15 alunni (il limite per la creazione di una classe). Così i dirigenti provinciali prima di occuparsi degli organici sono andati a rivedere la formazione della classi». Per la Palumbo «il taglio per la Provincia di Venezia è stato reso possibile perché nelle attribuzioni delle risorse non si è puntato ai moduli ma si è intervenuto sulle compresenze di orario degli insegnanti». Insomma, questo taglio di organico è figlio dell’ introduzione del maestro prevalente o maestro unico.