Gilda: «Vinta la battaglia sulle cattedre».
Il sindacato: chi accettava gli “spezzoni” Gis, Il Gazzettino 27.9.2009 (gis) Oggi al liceo classico “Tiziano” di Belluno inizia il conferimento degli incarichi a tempo determinato. E il sindacato della Gilda degli Insegnanti lo celebra annunciando che, da sola, ha vinto l’annosa battaglia contro l’interpretazione restrittiva «nel conferimento delle supplenze che penalizzava gli insegnanti di scuola secondaria costretti, per motivi familiari, a scegliere uno spezzone in presenza di cattedra intera. Tale spezzone, infatti, bollato con un asterisco, non poteva più essere completato nemmeno da graduatorie di istituto». Così dichiara Milena Zucco, coordinatore provinciale della Gilda degli insegnanti di Belluno. Una situazione che univa «Belluno a Venezia, rette dallo stesso Dirigente scolastico provinciale, Domenico Martino, ripetutamente discriminate rispetto al resto del Veneto». Una vittoria conseguita in solitaria, dice la Gilda, perché «gli altri sindacati hanno sottovalutato la questione». La Gilda degli insegnanti di Belluno e quella di Venezia invece «hanno lavorato in sinergia: Belluno scriveva e Venezia partecipava alle riunioni dell’Ufficio Scolastico Regionale, intervenendo già da settembre dello scorso anno e tempestivamente anche a livello di Ministero». Oggi «il risultato è ottimo, perché nelle indicazioni operative dell’Ufficio Scolastico Regionale sono finalmente rispettati i diritti dei precari. E da quest’anno, quindi, i colleghi precari di Belluno e di Venezia vedranno rispettato il loro diritto al completamento orario nelle supplenze, come del resto previsto chiaramente dalla normativa, con enorme risparmio di tempo e di denaro oltre che di stress». Una grande soddisfazione per il sindacato: «Gilda l’aveva promesso l’anno scorso e oggi può dire di aver mantenuto la promessa. Quindi questa vittoria è esclusivamente della Gilda degli Insegnanti». Una esclusività che la Gilda rivendica non tanto «dopo due anni di estenuanti pressioni presso l’Ufficio Scolastico Provinciale e l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, ma soprattutto in ragione di diversi tentativi di coinvolgimento delle altre organizzazioni sindacali, affinché fosse riconosciuta una corretta interpretazione della normativa, è riuscita a eliminare una ingiustizia inaccettabile». |