Maturità, studenti del Sud più bravi?
Palumbo: «Così si compensa lo svantaggio sociale. di Daniela Boresi Il Gazzettino 6.8.2009 VENEZIA (7 agosto) - La direttrice scolastica del Veneto, Carmela Palumbo, non si scompone poi tanto. Che al Sud ci fossero studenti "più bravi", o meglio con punteggi più elevati, non è proprio una novità. Il "si dice" tiene banco da anni, ma i dati pubblicati in questi giorni sugli esami di maturità, confermano e rincarano la dose. Sul totale degli studenti esaminati, 383.167 ragazzi, e una media percentuale dei premiati con il massimo dei voti dello 0,9% del totale, è il Meridione a vincere la gara dei 100 e lode. Gli allievi diplomati con il 100 e lode sono stati 3.529: al Sud sono stati 1.704 su complessivi 156.159 diplomati, mentre 764 al Centro su 83.592 maturandi, e 1.061 da scuole settentrionali su 143.273. «Si conferma un dato consolidato - sottolinea Carmela Palumbo - É più o meno sempre stato così, voti più alti ed eccellenze». Ma non vuol parlare di "manica larga". «Non sarebbe corretto, perchè non si tratta di questo - sottolinea - Sostanzialmente c’è una diversa valutazione. Non la metterei in tema di campanilismo, è un fatto ambientale, forse si tiene conto dello svantaggio sociale. Sono stati fatti anche alcuni studi, è un modo per compensare. Se poi la scuola ha un certo standard che si è radicato nel tempo, anche gli insegnanti si adeguano». E in effetti i numeri propendono pesantemente per il Sud: le sole Campania, Puglia, Sicilia e Calabria mettono insieme 8.024 "centini", oltre il 40%, molti di più di tutti i migliori studenti del nord, dove i maturandi con 100 sono stati 6.121. «La cultura della valutazione non s’improvvisa - continua Palumbo - Il nostro Ministero sta cercando di introdurre un sistema che ci permetta di avvicinarsi a parametri oggettivi, quindi valutazioni esterne diverse da quelle tradizionali scolastiche. Ad esempio gli istituti tecnici o professionali del Nord hanno una preparazione che è elevatissima rispetto alla media del resto d’Italia». Di fatto quello che avviene per i test di ammissione ad alcune Facoltà universitarie dove le aspiranti matricole devono cimentarsi in una prova a test uguale per tutta Italia. «Ecco, se guardiamo quei dati, vediamo che l’Italia si rovescia - continua la dirigente regionale - I ragazzi del Sud hanno meno facilità a superare le prove nonostante abbia superato brillantemente la Maturità. É per questo che le stesse Università danno un peso molto relativo al punteggio conseguito nell’esame di Stato». E si potrebbe aprire una finestra anche a livello universitario. Anche qui si potrebbe scomodare il luogo comune: laurearsi al Sud è molto facile. E di quanto questa "credenza" sia diffusa, lo dimostra il fatto che in alcuni ambienti di lavoro la laurea conseguita al Sud è meno gradita di quella targata Nord. Presi a campione due Atenei (Padova e Reggio Calabria) e tre Facoltà: Medicina, Giurisprudenza e Ingegneria, si vede che al Sud studiano solo studenti del luogo, mentre al Nord dal 5 al 13 per cento (dipende dalla Facoltà) arrivano ragazzi da Roma in giù. E a Catanzaro sono più floridi anche i voti di laurea. Dare una raddrizzata a questo trend non è così facile, anche se ogni anno si presenta il problema che sta diventando anche pesante per alcuni. Il test a Medicina, ad esempio, o a Odontoiatria, può essere fatto solo in una sede e chi non lo supera è escluso. «Se diplomi e lauree non avessero titolo legale il problema sarebbe risulto - sottolinea Giorgio Palù, preside della Facoltà di Medicina di Padova - Solo in questo modo tra Licei e Atenei ci sarebbe la libera competizione. É vero che i ragazzi che arrivano dal Sud riescono più faticosamente a superare i test d’ammissione a Medicina che sono uguali per tutta Italia. Ma adesso che hanno aperto molte facoltà al Sud, i ragazzi restano nella loro regione». |