L'ordinanza di un sindaco può imporre
alla scuola di cantare l'inno di Mameli?

da Tuttoscuola, 22 agosto 2009

Rispondendo alle provocazioni della Lega a proposito dell'inno nazionale, il sindaco di Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta ha disposto che all'inizio di ogni giornata nelle classi di tutte le scuole, presenti sul territorio comunale, si canti l'inno di Mameli e resti esposta ben visibile la bandiera tricolore.

"Ho firmato l'ordinanza - ha spiegato il sindaco - a tutela dell'unità nazionale, del valore della Patria e della memoria di quanti hanno sacrificato la propria vita per garantire la libertà e la dignità al popolo italiano. Ma soprattutto per rispondere alle provocazioni del ministro Umberto Bossi sull'importanza ed il valore dell'inno nazionale e della bandiera".

Il provvedimento sarà notificato anche al Ministro Gelmini e "inviato a tutti gli altri sindaci d'Italia chiedendo che venga adottata in tutti i territori".

Di fronte alla curiosa iniziativa sorgono spontanee due domande.

La prima riguarda il potere di ordinanza. Può un sindaco imporre un intervento su una materia non di sua competenza in una amministrazione pubblica diversa da quella da lui amministrata, senza motivi di urgenza e gravità?

La seconda, nel caso affermativo della prima, riguarda l'effetto domino. Quali scelte potrebbero imporre alle scuole altri sindaci, ad esempio, di fede leghista (va pensiero) o marxista (bandiera rossa) o cattolico integralista (noi vogliam dio)?