Docenti in mutande Pasquale Almirante, La Sicilia 30.8.2009 Sicuramente non sarà un inizio d'anno scolastico tranquillo, e non solo per la contrazione delle cattedre e delle supplenze, che falcidieranno migliaia di precari, ma anche per la riduzione di fondi alle scuole e le immancabili, conseguenti, forti proteste. La politica del rigore di bilancio sta dando i suoi amari frutti e senza le giuste alternative diventa come delle sciabolate nel buio. 16 mila nuove assunzioni (8 mila docenti e 8 mila Ata) a fronte di oltre 41 mila pensionamenti danno il polso della situazione, a cui si aggiungono 18 mila insegnanti licenziati e oltre 140 mila da anni in attesa dello scorrere della graduatoria. Intanto l'ordinanza sulle supplenze conferma la possibilità per i docenti di ruolo di optare per altre sei ore aggiuntive alle 18 settimanali e nessuna ora a disposizione è prevista, mentre i sindacati minacciano ad ottobre sia occupazioni simboliche delle scuole e sia scioperi generali unitari a cui si stanno aggiungendo già manifestazioni eclatanti di precari un po' dovunque, ma sotto la comune bandiera delle mutande, le sole, dicono, con cui lo Stato li ha lasciati. Loro fra l'altro si aspetterebbero che i collegi di ruolo non accettassero ore eccedenti, sia per farli lavorare e sia per mettere in crisi gli Usp, anche se fondamentale appare l'atto di solidarietà che però rischia di perdersi davanti a qualche euro in più sul magro stipendio. In ogni caso qualcuno dovrà loro spiegare, soprattutto agli ultra quarantenni lambiccanti ancora la supplenza annuale, cosa dovranno fare del loro futuro, ma bisognerebbe pure illustrare ai tanti giovani che vogliano iniziare la carriera di insegnante quali possibilità avranno di trovare il posto. Da che infatti si parla di istruzione nel nostro paese, si è sempre saputo che la gavetta per ottenere una cattedra fosse lunga ma che col tempo al fine ci si riuscisse: oggi tuttavia stanno ancora così le cose? A guardare bene questa vecchia realtà è assai mutata dopo l'abbandono dell'unica soluzione possibile per azzerare il precariato: piazzare il 50% dei posti alle graduatorie a esaurimento e il restante 50% ai neolaureati. La finanziaria, la nuova riforma della istruzione superiore, la riduzione delle ore e l'aumento di alunni per classe hanno invece tolto tutte le sopravesti, lasciando appunto molti professori definitivamente in mutande: saranno l'anno venturo del tutto spogliati? |