Scuole e famiglie in difficoltà: Sostegno, stangata di inizio anno. È uno degli effetti della Finanziaria di Padoa-Schioppa ItaliaOggi del 2.9.2008 Di nuovo tagli ai docenti di sostegno. E questa volta sostanziosi: 10 mila posti per l'anno scolastico che sta per cominciare. Tanto che dilaga a macchia d'olio da Sud a Nord la protesta degli insegnanti e delle famiglie. I tagli in questione sono quelli decisi dal precedente governo Prodi. La dieta dell'attuale ministro dell'economia Giulio Tremonti, invece, arriverà soltanto a partire dal 2009-10, cioè tra una anno. Non solo, i tagli definiti dall'ex ministro Padoa Schioppa avranno effetto ancora per un biennio allo stesso ritmo. A questi si aggiungeranno quelli previsti dalla manovra finanziaria di Tremonti, di cui si conosceranno i dettagli nell'ambito del piano di razionalizzazione della Gelmini. «Da un anno si tagliano i posti sul sostegno, prima per via amministrativa, poi per via legislativa», ricorda l'Anief, l'associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione, che sta creando una rete nazionale per frenare i tagli (aniefsostegno@libero.it). Ai poco più di 6 mila posti già tagliati in organico di diritto (gli insegnanti di ruolo) si aggiungono questa estate i quasi 4 mila nell'organico di fatto (i precari che vengono assegnati anno per anno al sostegno). La Finanziaria 2008, infatti, elimina i posti in deroga, fissa l'organico complessivo a 94 mila unità senza considerare l'aumento del numero dei disabili iscritti a scuola negli ultimi anni, equipara nel territori nazionale il rapporto 1 a 2 tra docenti e alunni disabili. Di qui la mobilitazione degli insegnati non di ruolo contro il tentativo del ministero di attuare una migliore ridistribuzione nazionale dei posti di sostegno fin dalla circolare sugli organici del ministro Beppe Fioroni (n. 19 del febbraio 2008). I dati dell'anno scolastico 2007-08 evidenziano, infatti, sperequazioni territoriali, con un rapporto docenti-alunni disabili particolarmente basso al Sud (soprattutto in Sicilia, Calabria e Basilicata) rispetto ai parametri nazionali (1,95 nella primaria e 2,04 nella secondaria di primo grado). Ad esempio, nelle elementari della provincia di Caserta erano iscritti 1.300 disabili, contro i 1.463 della primaria dell'Abruzzo, dove erano stati assegnati 578 docenti di sostegno, contro 938 autorizzati nel casertano.
I tagli colpiscono i docenti impiegati per le
supplenze annuali, il cui malumore serpeggiante è esploso in
protesta. A innescare la miccia la Sicilia dove il sindacato Si-Cel
denuncia un taglio di quasi 1.000 posti, tra cui 212 a Trapanai, 94
a Palermo, 241 a Catania, 53 ad Agrigento, 126 a Siracusa e 166 a
Messina, il cuore della mobilitazione sindacale con un sit-in
perenne davanti all'Usp. «Quasi 1.700 alunni disabili resteranno
senza aiuto in classe», attacca il segretario nazionale Bartolo
Pavone. Nella provincia di Catanzaro le cattedre sono 3 rispetto
alle 70 dell'anno scorso. 1.000 i posti in meno nella provincia di
Salerno, 485 solo nel capoluogo. I sindacati romani si lamentano per
i tagli di circa 800 posti, di cui oltre 550 alle superiori. A
Venezia, al contrario, mancano docenti per il sostegno. Ne sono
stati ricoperti 7 su 63 alle scuole dell'infanzia e solo 37 docenti
specializzati hanno accettato uno dei 256 posti nelle primarie. A
riempire i buchi saranno i presidi che «chiameranno gli insegnanti
dalle loro graduatorie», spiega la sovrintendente alle operazioni di
nomina Mercedes Biasetto, «cioè docenti disposti a lavorare nel
sostegno, ma che non sono dotati dell'abilitazione». Un'anomalia
grave che compromette il processo di integrazione degli alunni e che
si riscontra anche altrove. A Milano e provincia, invece, si
registra il dimezzamento dei docenti di sostegno degli alunni
stranieri. Solo 94 facilitatori linguistici per 46 mila ragazzi.
Cinque anni fa erano 200. |