Sindacati rifiutano piano Gelmini:
prevale economia cassa

Snals chiede modifiche. Cisl proclama manifestazione l'11 ottobre.

da Tuttoscuola, 19 settembre 2008

Roma, 19 set. (Apcom) - I sindacati non accettano il piano programmatico, per attuare i tagli previsti in finanziaria nei prossimi tre anni, presentato nel pomeriggio dal ministro del Miur Mariastella Gelmini: la riduzione di risorse, di ore d'insegnamento, il ritorno al maestro unico (o prevalente) vengono considerati dalle organizzazioni sindacali dei provvedimenti che per assecondare esigenze 'di cassa' riducono la qualità complessiva della scuola italiana.

Tra le preoccupazioni dei sindacati vi sono le conseguenze derivanti dal complessiva riduzione di ore annunciata in tutti i cicli scolastici. Ad iniziare dalla scuola primaria, ad oggi considerata tra le prime al mondo. Secondo il segretario Marco Paolo Nigi è evidente la "necessità di apportare sostanziali modifiche al piano programmatico, mirato a realizzare 'economie di spesa' e non 'tagli indiscriminati' di oltre 120.000 posti tra docenti e Ata".

"La tutela dei posti di lavoro e la preoccupazione per gli esuberi - ha continuato Nigi - deve valere anche per i lavoratori della scuola e non solo per quelli delle grandi aziende del 'privato'" evidentemente riferendosi, pur senza esplicitarlo, al caso Alitalia.

"Al riguardo - continua Nigi - il sindacato ha ribadito la proposta di un tempo scuola di 27 ore con l'nsegnante 'prevalente' per 18 ore da affiancare, su richiesta delle famiglie, al 'tempo pieno'. Anche per quanto riguarda la scuola secondaria di 1° e 2° grado, lo Snals-Confsal non condivide la riduzione indiscriminata ed eccessiva del tempo scuola che comporta una riduzione oggettiva dell'offerta formativa".

Per i sindacati i tagli non si tradurrà, al contrario di quello che sostiene il ministero, in un miglioramento complessivo della qualità di offerta formativa.

"Il piano che il ministro ci ha oggi illustrato solo per titoli - ha dichiarato Francesco Scrima,segretario della Cisl Scuola - è un piano di dismissione della nostra scuola pubblica, per coprire una spregiudicata operazione di cassa. Ci propone una scuola più povera e meno qualificata, e questo dalla scuola dell'infanzia alla secondaria superiore".

Secondo Scrima con queste novità annunciate dal ministro "si cancellano irresponsabilmente le migliori esperienze del nostro sistema di istruzione. Si riduce un servizio essenziale, si toglie qualità alla scuola, si dà meno formazione ai ragazzi, si danno meno servizi alle famiglie".

La Cisl ha quindi annunciato che contrasterà il piano esposto dal ministro Gelmini "con una forte mobilitazione della scuola, delle famiglie e di tutti quanti hanno a cuore il futuro dei ragazzi e del Paese, a partire dalla manifestazione nazionale che terremo a Roma il prossimo 11 ottobre".