Scuola

Dalla Camera primo ok a inizio riforma,
 da lunedì in Aula.

Pd attacca: Governo non dialoga. Ma Gelmini: Clima sereno

ApCOM, 23.9.2008

Roma, 23 set. (Apcom) - La commissione Cultura della Camera ha terminato, dopo oltre cinque ore di seduta, l'esame degli emendamenti al decreto scuola, che da lunedì passa all'esame dell'aula di Montecitorio. All'uscita dalla riunione, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini parla di "clima sereno, di confronto" e il relatore Valentina Aprea (Pdl), presidente della commissione, esprime "soddisfazione per il dibattito", ma l'opposizione, per bocca della capogruppo Pd in commissione Manuela Ghizzoni, sottolinea "l'atteggiamento di chiusura del governo su quasi tutti i nostri emendamenti". Nel corso della seduta, c'è stato spazio anche per uno scontro polemico sul tema del "dialogo". Al Pd che accusava il governo di rifiutare il confronto, il ministro ha replicato: "Non si può invocare il dialogo mentre voi organizzate le piazze".

Poche le modifiche significative approvate. La più sensibile, l'inserimento dei docenti del nono ciclo Ssis (la scuola di formazione post laurea per gli insegnanti) nelle graduatorie ministeriali, anche se restano punti di vista diversi tra maggioranza e opposizione su come dovrebbero essere formulate le graduatorie. Per l'esame di terza media "torna - spiega Aprea - il giudizio e la certificazione delle competenze". Infine, toccherà al relatore provare a formulare un emendamento di tutta la commissione sulla norma che prevede la bocciatura anche per una sola insufficienza. Il Pd ha ritirato il suo emendamento in attesa di verificare la proposta che la presidente Aprea porterà in aula.

Sulla scuola comunque lo scontro resta molto duro. Il Pd nel fine settimana conferma la sua mobilitazione in tutta Italia: "Viene ridotto - spiega Ghizzoni - il tempo di diritto offerto ai ragazzi, questo le famiglie italiane lo devono sapere". Mentre il nuovo segretario della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, annuncia: "Stiamo lavorando per indire in breve tempo, assieme a tutti i sindacati, una manifestazione nazionale dei settori della conoscenza e uno sciopero generale della scuola". Gelida la replica del ministro Gelmini: "Non commento - dice - ognuno si rappresenta come meglio crede".