"Niente tagli a insegnanti di sostegno".

Il ministro dell'Istruzione: «Il taglio di 10.000 posti attuato nella Finanziaria
del precedente governo riguarda soltanto i normali posti di insegnamento»

La Stampa, 17.9.2008

ROMA
«Non vi č stato nč vi sarą alcun taglio ai docenti di sostegno». Lo garantisce il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini rispondendo ad un’interrogazione nel corso del Question time alla Camera. «I posti dei docenti di sostegno sono stati regolati dalla Finanziaria del precedente governo senza subire ulteriori modifiche - spiega la Gelmini - quindi sono stati riconfermati tutti. Il taglio di 10.000 posti attuato nella Finanziaria del precedente governo - ha detto ancora il ministro - riguarda i normali posti di insegnamento. Quindi - ha concluso - il numero dei docenti di sostegno č riimasto invariato».

«Venendo alle situazioni cui fa riferimento l’on. Ciocchetti, in provincia di Catanzaro - ha precisato il ministro Gelmini - il rapporto alunni diversamente abili e docenti č di 1,24 nella scuola dell’infanzia, di 1,51 nella scuola primaria, di 1,61 nella scuola secondaria di primo grado, di 1,53 nella scuola secondaria di secondo grado. Quindi ben al di sotto del parametro tendenziale di un docente per due allievi diversamente abili previsto dalla legge. Nella regione Sicilia il rapporto č di 1,73, anche qui inferiore al predetto parametro. Circa la provincia di Salerno il decremento di 66 posti di sostegno č stato operato a fronte di una diminuzione di 270 alunni diversamente abili. In quanto alla provincia di Venezia, confermo che essendo esaurita la disponibilitą di docenti specializzati pari al fabbisogno e non essendoci al momento altro modo per ovviare alla carenza i dirigenti scolastici si sarą costretti a nominare aspiranti non in possesso del titolo di specializzazione. In ogni caso - ha concluso il ministro - garantisco il mio impegno sul tema della disabilitą in due direzioni: garantendo la continuitą didattica e la valorizzazione del ruolo degli insegnanti di sostegno che rappresentano certamente un elemento qualificante della nostra scuola».