Iannaccone (MPA): di R.P. La Tecnica della Scuola, 20.9.2008. Nostra intervista all'onorevole Arturo Iannaccone dell'MPA che si prepara a dare battaglia sulla conversione in legge del decreto 137. "Il problema - sostiene il parlamentare dell'MPA - è politico, questa è una riforma contro il Mezzogiorno". Dopo aver incassato il no netto e chiaro pronunciato dai sindacati al piano programmatico, il ministro Mariastella Gelmini rischia di trovarsi di fronte ad un ulteriore ostacolo, altrettanto difficile da superare: l’MPA di Raffaelo Lombardo, presente in Parlamento con 8 deputati e 2 senatori ha già preannunciato che voterà contro la conversione in legge del decreto 137. Ne parliamo con l’onorevole Arturo Iannaccone. Scusi onorevole, perché state facendo rumore sul decreto 137 ? In realtà i problemi derivano dal decreto 112, convertito nella legge 133 già ai primi di agosto… “Il decreto 112 parlava di taglia senza però specificarli. Adesso se ne stanno vedendo gli effetti e i nodi vengono al pettine, proprio con il decreto 137: se questo provvedimento sarà bocciato, i tagli non ci saranno”. Quindi voi dell’MPA voterete contro il decreto 137. “Senza dubbio. Noi stiamo registrando una posizione del Ministro che determina tagli al personale docente particolarmente pesanti per il Mezzogiorno. Questa è una riforma che va contro il Mezzogiorno e questo è per noi inaccettabile: il problema del sud non è né quello della professionalità dei docenti, che è elevata, né quello della capacità di apprendimento degli studenti, il problema è di investimenti”.
La
prossima settimana in Commissione Cultura proseguirà la discussione
del decreto; presenterete emendamenti, per esempio chiederete la
cancellazione dell’articolo 4 ? Resta un fatto: al momento della conversione in legge del decreto 112, i parlamentari dell’MPA hanno votato a favore. “Evidentemente lei non ha seguito bene il percorso del decreto 112: in realtà noi avevamo espresso molte riserve”. (A dire il vero abbiamo fatto una accurata ricerca nei siti della Camera e del Senato e l’unico intervento dei parlamentari dell’MPA sul decreto 112 risulta essere stato quella dell’onorevole Antonio Milo che, il 24 luglio annunciava alla Camera il voto favorevole del suo gruppo alla conversione in legge del decreto stesso con le seguenti parole: “La manovra economica contenuta nel decreto-legge n. 112 del 2008 rappresenta il primo significativo momento attuativo delle direttrici, contenute nel DPEF, di perseguimento dei margini di crescita interna e, di conseguenza, dei parametri comunitari”, ndr). Per l’MPA potrebbe essere sufficiente che in sede di conversione in legge del decreto il Governo accolga un vostro ordine del giorno che impegni il Ministro a contenere i tagli nelle regioni del Sud? “Un ordine del giorno non basta, ribadisco che il nodo è politico, non ci riconosciamo in questa riforma”. Un’ultima domanda: se il Governo ponesse la questione di fiducia al momento del voto in aula, voi cosa fareste? “Ovviamente ne discuteremo a livello politico, ma non è da escludere che possa mancare il nostro voto”. D’altronde Arturo Iannaccone ha già espresso chiaramente la propria posizione il 17 settembre, in aula.
Pur ammettendo che il decreto 137 presenta caratteri di urgenza e
necessità, Iannaccone ha posto al Ministro una questione di fondo,
di natura squisitamente occupazionale: “La riforma, così com'è, ha
la nostra totale e assoluta contrarietà, perché corre il rischio di
accentuare il divario tra il nord ed il sud del nostro Paese; signor
Ministro noi la invitiamo ad assicurarci, e a dare le sufficienti
garanzie a tutto il Paese, in modo particolare al Mezzogiorno, che
nessun insegnante corra il rischio, in virtù di questa riforma, di
perdere il proprio posto di lavoro”. |