Maestro unico e 30 alunni per classe.
La cura Gelmini.

ASCA, 25.9.2008

(ASCA) - Roma, 25 set - Mai piu' aule deserte con pochi alunni sui banchi, meno ore di lezione, sforbiciata al personale docente e accorpamento degli istituti scolastici piu' piccoli. Queste in sintesi le principali novita' della riforma Gelmini contenute in una bozza di regolamento presentata dal ministro ai sindacati. Non si tratta ancora del piano programmatico ma c'e' gia' la cornice entro cui la Gelmini intende definire la nuova scuola. La parola d'ordine e' ''essenzialita''' e ''continuita''', che tradotti in numeri per esempio impongono per il futuro classi piu' numerose, fino a 29 alunni all'asilo, fino a 30 nelle prime medie e superiori. Nella scuola dell'infanzia le novita' saranno poche e riguarderanno il ritorno delle sezioni primavera, ovvero la possibilita' di anticipare l'ingresso nella scuola per i piccoli di eta' compresa fra i 24 e i 36 mesi. Nella scuola primaria il confermato il contestato ritorno al maestro unico a partire dal 2009 ci saranno le prime classi con scansione settimanale di 24 ore affidate ad un unico insegnante, che sostituisce cosi' il modulo dei tre maestri. Ma il vero tsunami si abbattera' sulle medie, responsabili, secondo i dati Ocse-Pisa della scarsa preparazione dei nostri studenti. La ricetta proposta dalla Gelmini e' anche qui un ritorno all'antico: piu' italiano e piu' matematica per i 'somarelli' delle medie. Nel documento consegnato ai sindacati l'altra parola piu' 'dolorosa' e ricorrente sono i tagli. Quelli che porteranno allo smembramento e accorpamento del 20% degli istituti scolastici con numero di alunni inferiore alle 500 unita' (2.600 sul totale di 10.760), mentre altri 4.200 che contano meno di 50 studenti dovrebbero chiudere i battenti. Operazioni queste che dovranno trovare comunque l'ok di regioni e enti locali. Il capitolo risorse umane e' l'altro su cui i sindacati hanno gia' promesso battaglia. Alla fine del triennio 2009-2012 il governo Berlusconi fara' sparire 87.400 cattedre di insegnante e 44.500 posti di personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata): 132 mila posti in tutto. Il personale Ata verra' ridotto del 17%. Il rapporto alunni-docente dovra' crescere di una unita'. L'intera operazione dovrebbe consentire risparmi superiori a 8 miliardi di euro che in parte (30%) potranno ritornare nelle tasche degli insegnanti piu' meritevoli, come promesso dalla stessa Gelmini.