Scuola, voto di fiducia sul decreto Gelmini.
Iter accelerato per la riforma, dovuto a
"motivi tecnici". Virgilio News del 7.10.2008
L'iter legislativo del 'pacchetto scuola' a
firma del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha subito
un'accelerata. La discussione in Parlamento rischiava infatti di
procrastinare il voto sul decreto legge 137, presentato alle Camere,
come prevede il nostro ordinamento, nella forma di un disegno di
legge di iniziativa governativa, con tempo fino al 31 ottobre per
essere convertito in legge. Polemiche a parte, cosa sta per cambiare nella scuola degli italiani? Ecco i principali interventi. Maestro unico. Nella scuola elementare, a partire dall'anno scolastico 2009-2010, cominciando dalla prima classe del ciclo, i bambini avranno un solo insegnante destinato a coprire 24 ore settimanali. L'estensione dell'orario scolastico sarà comunque garantita (ma non l'attività didattica in senso stretto). Bocciature. Dopo le polemiche sull’interpretazione dall’art. 3 del decreto, che apriva alla possibilità di bocciare gli alunni con il 5 in condotta fin dalle elementari, un emendamento stabilisce che la bocciatura degli alunni dovrà essere decisa all’unanimità dal consiglio di classe. Materie di studio. Viene reintrodotto lo studio dell'educazione civica, l'educazione stradale, il voto in condotta e i voti accompagnati da un giudizio «esplicativo dei risultati ottenuti». Stop alle riedizioni dei libri - L'adozione dei libri di testo avverrà con cadenza quinquennale. Edilizia scolastica - Al fine di porre rimedio alle emergenze strutturali in cui versano migliaia di scuole, si «destina un finanziamento di interventi per l’edilizia scolastica e la messa in sicurezza degli istituti scolastici ovvero di impianti e strutture sportive dei medesimi» Nel frattempo, continuano le proteste nelle piazze e davanti a Montecitorio la protesta dei coordinamenti, in prevalenza romani, di insegnanti, genitori, personale non docente, studenti delle scuole di specializzazione, movimenti e associazioni. Presenti al sit-in, chiamato 'salva la scuola', circa 250 contestatori, molte bandiere della Cgil, del Partito democratico e di Sd, e striscioni contro il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e quello dell'Istruzione Mariastella Gelmini, ritratta in una effigie pseudoreligiosa e ribattezzata 'Beata Ignoranza'.
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