Presa di posizione di Bonanni: "Un nuovo programma sull'istruzione
o l'agitazione sarà inevitabile". Pure la sigla di Angeletti è mobilitata

Scuola, verso lo sciopero generale
Gelmini: "Vado avanti comunque".

Pronte anche Cisl e Uil: si farà il 31. In piazza a Roma
gli studenti della Rete e, in molte città, quelli dell'Unione

Salvo Intravaia la Repubblica, 4.10.2008

La scuola verso lo sciopero generale. E, con tutta probabilità, la data sarà quella del 31 ottobre. Lo ha ribadito questa mattina il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni durante la manifestazione che si è tenuta a Roma. Bonanni ha lanciato l'aut aut al governo Berlusconi: "Se non si vuole che la Cisl faccia lo sciopero il governo si faccia sentire con un nuovo programma per la scuola che deve essere una scuola di tutti". Anche la Cisl, dunque, si schiera sui temi, maestro unico, taglio delle ore di lezione e terremoto sugli organici (131 mila posti in meno in tre anni) che da alcune settimane fanno perdere il sonno a tutti: sindacati, insegnanti, genitori e studenti.

Dura, però, la risposta del ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini: "Noi andremo avanti con le riforme, gli insulti non riusciranno a fermarci. Una volta la sinistra lottava contro la guerra in Vietnam e per la pace nel mondo, ora la sinistra lotta contro il maestro unico. Mi sembra un passo indietro. La cosa che più mi ha dato fastidio è vedere i bambini utilizzati per la battaglia politica".

A quella di Bonanni, aggiunge la sua voce Francesco Scrima, segretario generale del comparto scuola Cisl: "La proclamazione dello sciopero costituisce lo sbocco naturale ed inevitabile della grande mobilitazione che da tempo contesta e contrasta l'odiosa manovra del Governo. Il ministero ha deciso di destrutturare la scuola pubblica e di mettere a rischio il diritto allo studio e la qualità dell'istruzione, il lavoro e il grande patrimonio professionale del personale, il futuro delle giovani generazioni e di tutto il paese. La Cisl - aggiunge Scrima - sin d'ora si adopererà per raggiungere la più ampia convergenza possibile".

Non passano che poche ore e l'appello viene accolto dalla Uil scuola. "Tagli e basse retribuzioni non fanno la qualità della scuola e sono alla base - dichiara il segretario generale, Massimo Di Menna - del disagio che vivono i lavoratori della scuola e della mobilitazione proclamata oggi".

Anche la Uil, dunque, è pronta alla mobilitazione: "Parte un percorso con obiettivi chiari e concreti - spiega Di Menna - che si concluderà, in assenza di risposte, con lo sciopero generale della scuola, per la cui proclamazione sono state già attivate le procedure previste dalla legge".

Mentre il leader della Cisl parlava ai suoi quadri dirigenti, gli alunni della Rete degli studenti medi, sotto una pioggia a tratti insistente, hanno manifestato a pochi passi dal ministero dell'Istruzione a Roma. Contemporaneamente, in cento città italiane i ragazzi della Fgci (settore giovanile del Pdci) hanno dato vita all'iniziativa "Taglialagelmini.it".

"Considerate le cattive condizioni atmosferiche è andata bene", dichiara la portavoce degli studenti della Rete, Giulia Tosoni. Ragazzi e ragazze hanno dapprima distribuito il kit "antiballismo" con il decalogo delle "bugie" che, a parare degli studenti, il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, starebbe raccontando a proposito della sua riforma scolastica. Successivamente, "le grembiuline" hanno messo in scena la "piece" dal titolo "sotto il grembiulino niente...".

Intanto, la Gilda degli insegnanti fa pressing sugli altri sindacati della scuola per una mobilitazione unitaria. "Continuiamo a insistere - dichiara il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio - per realizzare un'azione di protesta unitaria con le altre sigle sindacali, ma i tempi stringono e ormai riteniamo che l'unico giorno disponibile per indire lo sciopero sia il 31 ottobre". L'ufficialità ancora non c'è ma è proprio venerdì 31 ottobre, in concomitanza con lo sciopero dei dirigenti scolastici, che il mondo della scuola si fermerà per protestare contro il terremoto Gelmini.