Continua la mobilitazione degli studenti contro
la riforma Gelmini e la Finanziaria
Invasa la stazione a Bologna. Oltre 40 mila in corteo a Firenze.
Lettera a Napolitano
Università, cortei e blocchi
Tafferugli con la polizia a Milano
Famiglia Cristiana: "Classi ponte? No, classi
ghetto. Odore di apartheid"
la
Repubblica, 21.10.2008
ROMA
- Scendono in strada in migliaia gli studenti universitari contro la
Gelmini. Invadono le strade, bloccano le ferrovie, occupano i
rettorati. A Milano sono scoppiati tafferugli con la polizia;
bloccata la stazione ferroviaria a Bologna; oltre 40 mila
attraversano Firenze in corteo; mille in assemblea alla Statale;
lezioni in stada a Genova. E per l'inaugurazione dell'anno
accademico al Politecnico di Milano, il 3 novembre, alla presenza
del ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini, gli studenti hanno
annunciato "cose incontrollabili".
Scontri con
la Polizia a Milano.
Un migliaio di studenti ha tentato di irrompere nella stazione delle
Ferrovie Nord di Piazzale Cadorna. I carabinieri hanno usato
manganelli e fumogeni per respingere l'assalto. "Abbiamo un filmato
- spiegano i manifestanti - in cui si vede un carabiniere colpire
con una manganellata e un calcio un ragazzo caduto a terra durante
gli scontri". Il bilancio è di tre feriti (due alla testa e uno al
volto) e tre contusi. Improvvisato un sit-in per bloccare il
traffico nelle vie circostanti la stazione. Lo slogan ripetuto è:
"La vostra crisi non la pagheremo noi".
"Classi
ponte? No, classi ghetto".
Anche Famiglia Cristiana critica le classi per immigrati. In un
editoriale che apparirà nel settimanale dei Paolini in edicola
domani, è scritto: "Si dice classi ponte, si legge classi ghetto. Il
problema dell'inserimento degli stranieri a scuola è reale, ma le
risposte sono criptorazziste. Chi pensa a uno sviluppo separato in
Italia, sappia che quel concetto in altra lingua si chiama
apartheid, andata in scena in Sudafrica per molti anni".
Ferrovia
bloccata.
Bloccata dai ragazzi dei collettivi universitari la stazione di
Bologna.
Dopo essere scesi in corteo per via Indipendenza, gli studenti sono
entrati nella stazione ferroviaria e hanno occupato i primi tre
binari. Al grido di "noi la crisi non la paghiamo", circa 600
ragazzi hanno bloccato per una decina di minuti il traffico
ferroviario alzando striscioni, fumogeni e petardi. Poco prima, un
centinaio di ragazzi avevano fatto irruzione nel Rettorato gridando
"vergogna, vergogna", e rumoreggiando con tamburi e fischietti.
Cortei e
assemblee.
Oltre 40 mila per la questura, almeno il doppio per gli
organizzatori, manifestano in centro a Firenze. "L'università
pubblica non si tocca, la difenderemo con la lotta", scandiscono i
manifestanti in corteo. Non sono mancati insulti al ministro della
pubblica istruzione Gelmini. Corteo anche a
Napoli:
in mille sfilano per le strade della città. In testa, uno striscione
con la scritta: "Fuori Confindustria da scuole e università".
Studenti da
Napolitano.
Una delegazione di studenti ha incontrato nello studio del Rettore
dell'università La Sapienza di
Roma
il presidente della Repubblica. A nome di studenti, dottorandi e
precari della ricerca, hanno consegnato a Giorgio Napolitano una
lettera nella quale chiedono al presidente di "prendere posizione,
affinchè il carattere pubblico della formazione non venga
definitivamente dismesso".
Lezioni in
strada a Genova.
Assemblea anche nelle università di
Cagliari,
a L'Aquila,
a Parma,
Pavia
e Perugia.
A Palermo,
dopo il corteo di ieri di 15.000 studenti, una nuova manifestazione
si è snodata attraverso le strade della città a conclusione delle
assemblee organizzate in tutte le 12 facoltà. Lezioni di Lettere in
strada a Genova; assemblea alla facoltà di Lingue straniere.
Domani.
Le proteste "selvagge" contro il decreto Gelmini e la legge 133 non
si fermeranno. Anche domani in tutta Italia si prevedono nuove
manifestazioni e nuove iniziative di protesta. Assemblee a
Milano
e una lezione all'aperto in piazza del Duomo come quella che si è
tenuta ieri davanti a Montecitorio. A
Roma
stanotte gli studenti di Scienze politiche, Lettere, Fisica e
Chimica, dormiranno nelle facoltà che hanno occupato. Gli studenti
spiegano di aver "messo in atto solo una prima forma di protesta, in
attesa dell'assemblea di ateneo che si terrà domani alle 14, nella
facoltà di Lettere. Qui - spiegano - decideremo come proseguire le
protesta in maniera unitaria". In diverse altre facoltà gli studenti
sono riuniti in assemblee. Inoltre il Senato accademico ha indetto
per il 24 ottobre una giornata di riflessione e mobilitazione.
A Bologna
dopo i blitz e i cortei, la facoltà di via Zamboni 38 continua ad
essere occupata e stasera, dopo la proiezione di alcuni video delle
passate mobilitazioni, ci sarà una festa. Per domani, invece, si
danno appuntamento i ricercatori precari. A mezzogiorno, nel cortile
di Lettere, è convocato un incontro tra "dottorandi, assegnisti,
post-doc, docenti a contratto, ricercatori", insieme a studenti e a
docenti, per parlare degli effetti della legge Gelmini.
Infine a
Torino gli
studenti del liceo scientifico statale Carlo Cattaneo, segnalano che
domani terranno all'esterno del loro istituto, in via Sostegno
41/10, un dibattito-protesta.