Scuola in ospedale e istruzione domiciliare, di A.P. La Tecnica della Scuola, 28.10.2008. Con la circolare n. 87 del 27 ottobre 2008, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, ha diramato il piano di riparto delle risorse economiche per la scuola in ospedale e il servizio di istruzione domiciliare, così come da ex legge n. 440/1997. Sono 2.275.000,00 gli euro stanziati per le iniziative finalizzate al potenziamento ed alla qualificazione dell’offerta di integrazione scolastica degli alunni ricoverati in ospedale o seguiti in regime di day hospital. La direzione generale dello studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione, ha in questi ultimi anni accresciuto le risorse destinate a garantire il diritto allo studio e alla formazione della persona in situazione di difficoltà, ma ciò non è sufficiente. Per questo, l’Ufficio VI di detta Direzione ritiene ci sia la necessità di attivare una “rete territoriale” di solidarietà. Lavoro di rete, spiega il Dipartimento per l’istruzione, significa lavoro in sinergia dei diversi Soggetti competenti e responsabili delle politiche di diritto allo studio. Infatti, l’ufficio VI, per mezzo della circolare, ha richiamato le istituzioni scolastiche, di ogni ordine e grado, sulla necessità di prevedere l’istruzione domiciliare all’interno del Piano dell’offerta formativa. Intanto l’importo, inserito nell’esercizio finanziario 2008, è stato ripartito per gli Uffici scolastici regionali secondo una tabella allegata alla circolare n. 87 sulla base dei monitoraggi effettuati. Per la scuola in ospedale sono stati stanziati 1.100.000,00 euro di cui gli importi maggiori sono andati al Lazio (169.230,77 euro), Lombardia e Emilia-Romagna (entrambe 105.769,23) e Campania (101.538,46). Per l’istruzione domiciliare la cifra è maggiore: 1.500.000,00 euro. Con il Lazio in testa 230.769,23 euro. Seguono: Lombardia e Emilia-Romagna con 144.230,77 esuro; Campania con 138.461,54; Piemonte 121.153,85; Veneto 115.384,62. Per gli altri Uffici scolastici regionali gli importi sono inferiori alle 100.000 euro. |