In piazza contro la riforma del maestro unico
voluta dalla Gelmini
Scuola, i sindacati hanno deciso la Repubblica, 8.10.2008 ROMA - Sarà sciopero generale contro la riforma Gelmini della scuola. I sindacati hanno deciso: domani l'ultimo tentativo di conciliazione al ministero dell'Istruzione, passaggio ineludibile nelle procedure previste dalla legge per la proclamazione degli scioperi. Poi sarà comunicata la data della manifestazione, forse il 30 ottobre. Ma la decisione è presa. Il sì è arrivato da tutti i sindacati rappresentativi del settore (Uil, Cisl, Flc-Cgil, Snals-Confsal e Gilda) che oggi si sono riuniti per decidere "le modalità e la piattaforma politica della protesta", come spiega il coordinatore nazionale della Gilda Rino di Meglio. Approvato dalla Camera, il decreto Gelmini sul maestro unico è bocciato dal mondo della scuola. Venerdì un assaggio del malcontento arriverà dagli studenti che manifesteranno in decine di città. "L'approvazione con il voto di fiducia del decreto Gelmini - spiega l'Unione degli studenti - mostra come il governo prova ad affermare il proprio autoritarismo". Il fronte della protesta è ampio e non si ferma alla scuola. Anche le università sono in subbuglio per i tagli previsti in Finanziaria. L'ateneo di Firenze è in prima linea: occupate le aule del polo scientifico di Sesto Fiorentino e della facoltà di agraria, domani si farà lezione per strada. Anche a Pisa oggi assemblea in piazza: circa 3.000 persone fra ricercatori, impiegati amministrativi e tecnici precari, più studenti e professori, si sono ritrovati in piazza dei Cavalieri per discutere dei provvedimenti presi dal Governo. Proteste anche nella Capitale: dopo una settimana di agitazione, sono scesi di nuovo in piazza i precari degli enti pubblici di ricerca, per protestare, sotto le finestre del ministero dell'Istruzione.
Intanto, oggi la Camera si è dedicata all'esame dei 242 ordini del
giorno, per la maggior parte presentati dall'opposizione, al decreto
legge Gelmini. Domani pomeriggio è previsto il voto finale sul
provvedimento che dovrà poi passare al Senato. |