Il tempo pieno del Governo è
'meno Giulio Cesare, più Cesaroni' da Tuttoscuola, 10 ottobre 2008 L'intervento di ieri alla Camera dei Deputati dell'ex ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni in occasione delle dichiarazioni di voto sul maxiemendamento al Decreto Legge 137/08 è stato molto critico. Secondo il parlamentare del Partito Democratico, questo progetto di riforma è "fatto solo con la calcolatrice e la mannaia e tagliando sul futuro dei nostri figli". Il progetto fa addirittura rimpiangere le "discutibili ma comunque altisonanti ‘3 i' della Moratti" rispetto alle "più modeste 3 i" del progetto Gelmini-Tremonti, le "i" di "una scuola inadeguata, impoverita, invecchiata. Le persone buttate fuori dai provvedimenti del Governo saranno secondo Fioroni 230.000, date dalla somma di 150.000 lavoratori della scuola in meno in 3 anni, "più il blocco delle 75.000 immissioni in ruolo di altrettanti precari già decise e coperte dal governo Prodi". Mantenere le succursali delle scuole nelle frazioni dei piccoli Comuni sta diventando un lusso, e saranno di certo ridotti "il sostegno ai diversamente abili", "l'istruzione professionale di Stato" e il tempo pieno. Con i genitori che dovranno riprendere i figli alle 12,30, i bambini guarderanno più televisione e si avrà un modello educativo definibile - ha commentato sarcasticamente Fioroni - come "meno Giulio Cesare più Cesaroni". Le giovani generazioni di docenti semplicemente scompaiono, mentre sarà difficilissimo far tornare tuttologi i maestri che nel frattempo si sono specializzati.
Il dialogo dovrebbe -
conclude l'ex ministro - ripartire dal "Quaderno Bianco come
strumento di partenza per bandire dalla scuola italiana
l'improvvisazione e giungere ad una seria programmazione a 5, 10 e
15 anni" e dalla "bozza d'intesa con la Regione Lombardia su come si
possa attuare il Titolo V realizzando rapporti avanzati tra scuola,
formazione professionale e mondo produttivo, riformando il sistema
degli istituti tecnici e professionali e abbattendo la dispersione
scolastica". |