Scuola
Roma, tra gli studenti Proteste in tutta Italia. Oggi voto in Senato e si replica ApCOM, 29.10.2008 Roma, 29 ott. (Apcom) - Tra gli studenti delle superiori si fa sempre più spazio la dialettica tra la destra e la sinistra all'insegna della mobilitazione bipartisan, mentre l'università rimane saldamente ancorata al modello della lotta sociale "tradizionale". E' questo uno degli aspetti che emerge dalla mobilitazione avvenuta davanti al Senato, iniziata ieri mattina con gli studenti delle superiori e conclusa ieri sera con quelli dell'università. Le proteste studentesche hanno però coinvolto tutta l'Italia e per oggi, in concomitanza con il voto definitivo del Senato sulla conversione in legge del decreto Gelmini, si preannuncia un'altra giornata calda. A Roma, l'Unione degli studenti, formazione vicina alla Cgil, e il Blocco studentesco, vicino a Fiamma tricolore, hanno condiviso per tutta la mattina lo spazio angusto di via della Corsia Agonale, lo stretto passaggio che collega piazza Navona con l'ingresso centrale di palazzo Madama. Ciascuno col proprio furgone, con un patto di desistenza musicale (niente canzoni politiche, nè bandiere e simboli) ha partecipato alla protesta. Se rosso e nero sono colori che si sono mischiati nella mobilitazione degli studenti più giovani delle Superiori il clima è cambiato con l'arrivo degli universitari che si sono presentati davanti al Senato al grido di "siamo tutti antifascisti". Un coro che aveva tutto il sapore di una precisazione: niente strumentalizzazioni partitiche, ma niente sponde, dentro il movimento di protesta, alle formazioni di estrema destra. Gli studenti de La Sapienza sono arrivati a piazza Navona da due cortei distinti, uno partito dalla cittadella universitaria de La Sapienza, l'altro da Roma Tre, in zona Ostiense. Ma manifestazioni si sono svolte in tutta Italia: a Napoli tre cortei hanno paralizzato il traffico del centro storico della città e del quartiere Fuorigrotta. Gli studenti delle scuole medie, superiori e universitarie si sono concentrati nei pressi delle sedi storiche dell'università Federico II in via Mezzocannone. A Milano un migliaio di persone ha partecipato a una fiaccolata che si è snodata per le vie del centro per protestare contro il decreto Gelmini. Il consiglio di facoltà di psicologia della Statale si è riunito nella galleria Vittorio Emanuele II, accanto a piazza Duomo. Una quarantina di docenti, circa due terzi del collegio, si sono presentati, tra lo stupore dei passanti, con sedie pieghevoli e megafono per discutere dell'impatto sulla facoltà dei tagli decisi dal governo con la legge 133. Nel corso della giornata il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha incontrato le associazioni dei genitori del mondo della scuola (Moige, Agesc, Age, Cgd). Un incontro positivo e costruttivo, commentano le associazioni, che però rimangono prudenti. Dovrà seguire, spiegano, una nuova fase di consultazione permanente tra le parti, in particolare in fase di scrittura dei regolamenti del decreto.
Intanto oggi con il via libera definitivo del Senato al decreto
Gelmini, si preannuncia una nuova giornata di mobilitazioni in tutto
il Paese. Anche se il Senato dà il via libera alla conversione in
legge del decreto Gelmini "la partita non è chiusa", dice Piero
Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas, spiegando che "la vera
sostanza del problema sta nel decreto 133", che prevede i tagli. La
buttano già in questa direzione a Bologna. Gli universitari, che
fanno occupazione e autogestione da ormai due settimane, annunciano
per giovedì un corteo contro Confindustria che, spiegano, "vuole
imporci il suo modello di Stato leggero. E' lei - sottolineano - il
vero potere forte".
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