Mobilitazione in molte facoltà anche con la
partecipazione dei docenti
Università, protesta permanente.
Roberto Antonelli, preside alla Sapienza: "Né
riforma né controriforma, è un omicidio" Giovanni Gagliardi la Repubblica, 14.10.2008
ROMA - Nelle
università e scuole italiane ormai è "mobilitazione permanente". A
'La Sapienza' dopo il corteo per i viali dell'ateneo romano di ieri,
oggi nuove proteste. Durissimo il preside di Scienze umanistiche,
Roberto Antonelli: "Non è né una riforma né una controriforma è un
omicidio che ha per vittima l'università e la ricerca". A Milano
presidio alla Statale, a Napoli l'assemblea 'Stop Gelmini' ha
interrotto il normale svolgimento del senato accademico
dell'università Orientale. Mobilitazione anche a Firenze. Domani
cortei e iniziative in tutta Italia.
Finito il giro delle
aule, i ragazzi hanno toccato anche altre facoltà, prima di tornare
a Lettere, sedersi davanti agli uffici della presidenza e cominciare
un'assemblea spontanea che chiede di "ufficializzare" il blocco
della didattica. "Il sapere non è una mercanzia, Tremonti e Gelmini
li spazzeremo via" e "non pagheremo la vostra crisi" gli slogan più
gettonati. Nel mirino - spiegano i promotori - una legge che "tra i
tagli ripetuti, blocco del turnover del personale docente e
possibilità per gli ateni di trasformarsi in fondazioni di diritto
privato" promette di "sferrare l'attacco definitivo all'Università
pubblica e alla ricerca". Il preside della facoltà di Lettere, Guido Pescosolido, non sembra aver intenzione di bloccare la didattica, ("Siamo di fronte - ha detto il preside - ad una mobilitazione che non mi sembra avere un grande riscontro di massa, perché la maggior parte dei ragazzi vuole seguire le lezioni"), ma ricorda che martedì prossimo si riunirà il senato accademico per valutare e discutere il decreto 133/2008 che prevede tagli alle risorse destinate all'università. E' da questa riunione che potrebbe scaturire il blocco della didattica alla Sapienza. "Il decreto - ha aggiunto Pescosolido - deve essere oggetto di ridiscussione e di trattativa perché finora è stato un provvedimento imposto". Tra i punti che "mettono in crisi l'università" ha citato il blocco del turn-over del personale docente che va in pensione. "Si tratta di un taglio duro e pesante, che avviene in modo uniforme, prescindendo da misure di interpretazione qualitativa, per cui alcuni settori scientifico-disciplinari potrebbero restare senza personale".
Alla Sapienza, dopo
l'assemblea pacifica della settimana scorsa e l'occupazione del
Rettorato, adesso sono in programma un'assemblea a psicologia nel
pomeriggio di oggi, una alla facoltà di scienze politiche domani e
un'assemblea da ateneo giovedì sempre a lettere. Per venerdì 17 è
previsto uno sciopero generale, con obiettivo dichiarato "il blocco
immediato dell'anno accademico".
L'assemblea 'Stop
Gelmini' ha proclamato la continuazione dello stato di agitazione
che avrà come prossimo passaggio la partecipazione all'assemblea
pubblica indetta per il 15 ottobre, alle 11, presso la facoltà di
lettere e filosofia dell'università Federico II di Napoli. |