Le novità sul voto nel testo da Tuttoscuola, 18 ottobre 2008 Con voto di fiducia la Camera ha approvato, con modifiche, il decreto legge 137/2008 sul voto e il maestro unico. Per l'approvazione definitiva manca soltanto il voto del Senato, poi le norme entreranno in vigore già da quest'anno scolastico (escluso il maestro unico che partirà dal 2009-10). Dopo le preoccupazioni per l'effetto bocciatura nel caso di una sola insufficienza, il Parlamento ha preferito eliminare qualsiasi dubbio precisando, al comma 1-bis dell'art. 3 per la scuola primaria, che "i docenti, con decisione assunta all'unanimità, possono non ammettere l'alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione", e, per la secondaria di I grado, l'ammissione alla classe successiva è decisa "con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe". Si conferma, insomma, la collegialità di decisione degli insegnanti, quando è in gioco la possibile bocciatura degli alunni, facendo giustizia di un testo troppo conciso che rischiava di ingenerare l'idea che un solo docente, per la propria materia, potesse decidere le sorti di un alunno. Un'altra novità contenuta negli emendamenti approvati riguarda l'estensione del voto in decimi anche alla valutazione dell'esame finale di terza media, dove da decenni il giudizio era formulato in "ottimo", "distinto", "buono" e "sufficiente". L'esito d'esame, espresso in decimi, dovrà essere illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall'alunno.
E la valutazione della religione cattolica? Il decreto legge non ne
parla e, quindi, tutto resta come prima, cioè come prevede
l'articolo 309 del Testo unico che, in proposito, dispone che "Per
l'insegnamento della religione cattolica, in luogo di voti e di
esami, viene redatta a cura del docente e comunicata alla famiglia,
per gli alunni che di esso si sono avvalsi, una speciale nota, da
consegnare unitamente alla scheda o alla pagella scolastica,
riguardante l'interesse con il quale l'alunno segue l'insegnamento e
il profitto che ne ritrae". |