Nella capitale manifestazione anche
contro la politica economica dell'esecutivo

Studenti e insegnanti contro il governo.
Migliaia in piazza a Roma e Milano

Cori e slogan contro i ministri Gelmini e Brunetta:
proteste per la riforma della scuola e i tagli all'università

 Il Corriere della Sera, 17.10.2008

ROMA - «Siamo più di 500 mila». Esultano gli organizzatori del corteo romano contro la politica economica del governo e la riforma della scuola. Una partecipazione «senza precedenti», ha sottolineato il portavoce dei Cobas Piero Bernocchi. Numeri a parte - destinati al consueto balletto di cifre - la partecipazione è apparsa comunque massiccia. Lo spezzone dedicato alla scuola era il più colorato, chiassoso e allegro. Dietro lo striscione 'No alla distruzione della scuola' firmato dal Popolo della scuola pubblica, c'erano bambini, genitori, insegnanti con fischietti, magliette colorate che scandivano: «Il futuro dei bambini non fa rima con Gelmini». Gli altoparlanti, oltre a spiegare le motivazioni della protesta, lanciavano slogan contro il ministro dell'Istruzione. In particolare, i manifestanti protestavano contro l'aumento del numero degli alunni per classe: «Se 20 alunni vi sembran pochi, provate voi ad insegnare. Così vedrete la differenza tra insegnare e comandare». E ancora: «Per la Stellina la scuola va in rovina, la classe traballa e nessuno resta a galla».

UNIVERSITÀ - Molti anche gli striscioni dedicati all'Università e alla ricerca. Settori anche questi, denunciano gli studenti e i professori, gravemente colpiti dai tagli del governo (leggi la lettera-denuncia di una studentessa di Pisa). Tra i manifestanti c'era anche un gruppo di vigili del fuoco con una barella su cui era adagiato un manichino con sulle spalle una foto del ministro Brunetta che gli succhia il sangue. «Siamo qui - ha spiegato Giovanni Muccarino, coordinatore nazionale dei vigili del fuoco Rdv - perché vogliamo la stabilizzazione dei precari e salari più dignitosi». Dopo l'arrivo della manifestazione in piazza San Giovanni, gli studenti medi e universitari hanno deciso di lasciare il corteo dei sindacati di base per dirigersi sotto il ministero dell'Istruzione in viale Trastevere e «gridare al ministro il no alla riforma».

A MILANO - Manifestazioni contro la riforma Gelmini e contro i tagli all'università anche a Milano (qui l'articolo del Corriere della Sera - Milano | qui le foto) e in altre città italiane, da Torino a Palermo. Nel capoluogo lombardo insegnanti e genitori della "Rete Scuole" si sono uniti al lungo corteo degli studenti in corso di Porta Romana. Accolti con un applauso, i giovani hanno salutato l'altra parte della manifestazione: «Ragazzi salutate i nostri professori e tutti insieme combattiamo il decreto Gelmini». Il corteo è arrivato davanti al Provveditorato agli Studi in via Ripamonti. Qui i manifestanti hanno trovato ad attenderli uno schieramento di forze dell'ordine. Situazione abbastanza tranquilla, a parte qualche scritta sui muri e il lancio di qualche uova e di un petardo. Una delegazione di "Rete Scuole" composta da una decina di persone tra genitori e insegnanti è stata ricevuta nell'Ufficio scolastico regionale dal dirigente provinciale Antonio Lupacchini. Alla manifestazione hanno partecipato trentamila persone secondo gli organizzatori, circa un terzo secondo il dato fornito dalla Questura.