Da opposizione,
sindacati e cattolici valanga di proteste contro la proposta
leghista
Veltroni: "Come italiano non lo posso tollerare". Epifani: "Così
torna l'apartheid"
Classi ponte, cresce l'indignazione
"Intollerabili, incivili, razziste"
Dubbi nel Pdl: la Mussolini scrive alla Gelmini
e Alemanno chiede "una riflessione"
la
Repubblica, 15.10.2008
ROMA - Opposizione,
sindacati e mondo cattolico insorgono contro la mozione della Lega
che introduce nelle scuole italiane "classi d'inserimento" per i
figli degli immigrati, ma la novità presentata dal leghista Cota
approvata ieri dalla Camera non convince neppure l'ala destra del
Pdl. Se Walter Veltroni non esita a definire il provvedimento
"intollerabile" e il segretario della Cgil Guglielmo Epifani lo
bolla di "inciviltà", Alessandra Mussolini, presidente della
Commissione Bicamerale per l'Infanzia ha chiesto un incontro urgente
al ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, mentre il sindaco
di Roma Alemanno chiede "una pausa di riflessione".
La Mussolini
scrive alla Gelmini.
"Pur consapevoli della problematicità dell'inserimento dovuto alla
lingua ed alle diversità culturali degli studenti stranieri -
afferma la Mussolini - riteniamo però fondamentale per una reale
integrazione la possibilità di scambi di sapere. Chiediamo, quindi,
di valutare con la dovuta attenzione la possibilità di creare
'classi di transizione' che rischierebbero di dar luogo a diversità
tra gli studenti suscettibili di trasformarli in cittadini
socialmente diseguali".
Alemanno
chiede tempo.
Scettico, nel campo del centrodestra, anche Alemanno. "Sono sicuro
che da parte del Parlamento non c'è alcun intento discriminatorio.
Credo comunque - sostiene il sindaco della Capitale - che prima che
il ministro disponga il dispositivo di legge, sia necessario un
confronto con il mondo del volontariato, dell'associazionismo
cattolico e con tutti coloro che operano nel campo dell'istruzione e
dell'immigrazione".
Opposizione
sulle barricate.
Indignata invece la reazione del segretario del Pd Walter Veltroni.
"Da italiano è intollerabile la mozione che è passata ieri in
Parlamento sull'istituzione delle classi differenziali: avremmo
tollerato quando eravamo noi gli emigranti che i nostri figli
finissero in classi differenziali?". Parole di fuoco contro
l'emendamento leghista approvato dalla maggioranza anche da
Pierfelice Zazzera, capogruppo di Italia dei Valori in commissione
Cultura alla Camera. "Una mozione umiliante, che soffia forte sul
fuoco dell'intolleranza, che non va nella direzione
dell'integrazione e dell'inclusione ma crea altri muri, divide,
esclude e segrega", afferma.
Da Famiglia
Cristiana l'accusa di razzismo.
Spara a zero contro la novità introdotta dalla Lega anche il
settimanale cattolico Famiglia Cristiana. Le classi ponte per gli
studenti stranieri - sostiene il direttore don Sciortino, in
un'intervista al Corsera - complicano l'integrazione e puntano
all'espulsione degli immigrati". Con questi provvedimenti, aggiunge,
si costruisce "l'humus in cui nascono continui episodi di
intolleranza, violenza e razzismo".
Lo spettro
dell'apartheid.
Durissimo pure il commento del segretario della Cgil Guglielmo
Epifani, che non esita a evocare lo spettro dell'apartheid. "Una
divisione così netta tra bambini che parlano l'italiano e coloro che
non lo parlano ancora correttamente richiama gli aspetti bui
dell'apartheid", dice sottolineando come questo atto sia "non solo
l'ennesima dimostrazione dell'intolleranza razziale che caratterizza
la destra al governo, ma anche la conseguenza della devastazione
contenuta nei provvedimenti sulla scuola: i tagli previsti dalla
riforma Gelmini determinano, infatti, l'impossibilità di seguire
adeguatamente tutti i bambini nelle loro specificità".
Il valore
della scuola pubblica.
Parla di emendamento "ridicolo" il segretario generale della Cisl
Raffaele Bonanni. "Di questo passo - denuncia - arriveremo ad una
scuola per i maschi e per le femmine, per il Nord e per il Sud, per
i biondi e per i mori. Per i lavoratori la scuola resta il punto
cardine del funzionamento dell'uguaglianza. Solo attraverso la
scuola pubblica il popolo può formarsi e formare i propri figli".
La
preoccupazione dell'Anci.
Preoccupata delle ricadute negative del provvedimento sulle
politiche di integrazione anche l'Anci, l'associazione dei comuni
italiani. "Introduce per la prima volta nel nostro paese elementi di
forte discriminazione nei confronti delle bambine e bambini
stranieri", lamenta Fabio Sturani, sindaco di Ancona e
vicepresidente dell'Anci. "In Italia - aggiunge - sono circa 690.000
gli studenti stranieri presenti nelle nostre scuole che
rappresentano oltre 190 diverse nazionalità. Nessuno mette in dubbio
che per i minori stranieri ci sia necessità di un sostegno
scolastico, ma questo si deve aggiungere alla normale programmazione
delle attività e soprattutto deve essere inserito in quadro,
concreto, di pari opportunità e di sostegno all'integrazione".