Scuola: alla Camera governo
incassa fiducia sulla riforma della scuola.

 da RAINEWS24 del 7.10.2008

Mariastella GelminiIl governo Berlusconi incassa alla Camera con 321 si', 255 no e due astensioni la sua sesta fiducia sulla riforma della scuola. L'opposizione attacca: "questa riforma si scrive Gelmini ma si legge Tremonti e il governo ha detto di no a qualsiasi possibilita' di interlocuzione sul testo", che sara' licenziato questa settimana a Montecitorio per poi passare all'esame del Senato. Il centrosinistra contesta il governo ed il ministro Gelmini, che non ha partecipato al dibattito in Aula sulla fiducia. "La riforma della scuola che il governo impone con il voto di fiducia si scrive Gelmini ma si legge Tremonti, unico ministro che decide per tutti gli altri ministri bidelli", tuona Silvana Mura dell'Idv rilevando che nel testo "ci sono solo tagli", mentre "della Gelmini sono i provvedimenti: a lei l'Idv assegna il 4 in condotta per una riforma che rottama la scuola e con essa il diritto all'istruzione. Sulla fiducia vota no pure l'Udc. "Sono d'accordo sul fatto che la reintroduzione del voto in condotta o del grembiulino non migliorera' la situazione drammatica in cui versa la scuola, ma rimane il fatto che il titolare dell'Istruzione, contrariamente alle sue promesse ne sta cambiando il volto senza avviare prima un dibattito ampio e senza il consenso dei protagonisti del comparto", sostiene Luisa Capitanio Santolini, ribadendo che "nessuna urgenza giustifica un decreto sulla scuola blindato dalla fiducia". E Maria Coscia del Pd ribadisce che "il vero autore del decreto e' Tremonti, secondo cui la scuola italiana, sebbene buona, e' troppo costosa"; che "dall'opposizione non c'e' stato nessun comportamento ostruzionistico ma solo la voglia di confrontarsi sul merito"; e che il "pasticcio contenuto nel decreto impedisce di costruire un futuro per il Paese".

La maggioranza si schiera a difesa del decreto. "Piu' che una riforma, la mia credo sia una manutenzione della scuola, che rimetta al centro la sfida educativa in collaborazione stretta con la famiglia", sostiene il ministro Gelmini ricordando lo "sforzo in atto da parte del governo per riqualificare la spesa" che, nel settore della scuola, si traduce in "un riposizionamento delle risorse". "Vogliamo una scuola dell'efficienza, del rigore e della serieta"', sostiene la leghista Paola Goisis, secondo cui "chi si scandalizza per il decreto con la fiducia non ha idea della situazione della scuola italiana, i cui problemi vanno risolti". Sulla stessa linea anche Fabio Garagnani (Pdl), secondo cui "non e' questione di grembiule e di voto in condotta ma di lavorare alla qualita' della scuola italiana". Insomma, per l'esponente di maggioranza "il decreto legge non e' una restaurazione ma lo strumento per il recupero di valori fondanti della comunita' nazionale. Valori che la scuola deve tutelare anche se fino ad ora non lo ha fatto". Dunque, un decreto "per mettere in sintonia la scuola con un Paese che vuole cambiare e voltar pagina, prescindendo dalle barriere ideologiche".